LEI NON SA CHI SONO IO!!
Matteo Renzi ha sempre amato fare il mattatore. Dalla Leopolda ai comizi nelle piazze, il Senatore di Rignano è uno che con la favella ci sa fare.
Non c’è dubbio
Ascoltando i suoi discorsi può capitare di rimanere affascinati dallo stile, dal carisma e talvolta persino dai contenuti. Poi, con un po’ di abitudine all’oratoria renziana, passata la sbornia retorica dei panni sciacquati in Arno, ci si può rendere conto che i contenuti sono sostanzialmente sempre i medesimi e semore totalmente autoreferenziali. Non che abbia torto sempre e comunque, intendiamoci!
Anzi… Ma il fatto è che dice sempre le stesse cose, e le dice sempre nello stesso modo. Insomma, dopo un po’ stufa!
Questo non giustifica certamente le interruzioni, ma certo rende comprensibile se l’uditorio non mostra devoto e religioso silenzio innanzi al suo discorrere. Insomma per quanto al Senatore di Rignano parrà strano è persino consentito distrarsi, o addirittura rumoreggiare quando egli dispensa perle di saggezza. Il tutto semre nel rispetto dell’oratore, si intende.
Nell’ultima seduta del Senato, quella di un paio di giorni fa, l’intervento di Matteo Renzi andava esattamente nella direzione sopra tratteggiata. Intervento noioso e autoreferenziale (Informava l’Aula del Natale più sereno passato negli ultimi anni visto il recente “non luogo a procedere”, inveiva contro Fratelli D’Italia e Movimento 5 Stelle rei di non essersi pentiti e cosparsi il capo di cenere a fronte degli attacchi a suo tempo condotti contro di lui, si lamentava della norma “contra personam” – lui nella fattispecie – sui cachet per i parlamentari conferenzieri).
A causa di cotanta barbosità, qualcuno si deve essere scocciato, e probabilmente ha osato emettere suoni (addirittura!!!!) interrompendo il religioso silenzio con cui generalmente il nostro è abituato ad essere ascoltato. In modo assolutamente inudibile – almeno a seguire le dirette TV- ma tanto è bastato per far infuriare l’ex premier.
Il Senatore toscano si è indispettito e se l’è presa con il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, colpevole di non si sa bene che cosa. E lo ha fatto in modo del tutto ineducato persino vergognoso.
In primo luogo pretendendo che La Russa stesse zitto perché “Lei non mi può interrompere in diretta TV” (ehhh????)!!! e poi la fascista lesione alla maestà renziana (ah quel sano vittimismo che non manca mai!) “Lei deve abituarsi, Camerata La Russa, a rispettare le opposizioni in questo paese”
Al che, uno è legittimato a pensare di essere su Scherzi a Parte! Che sia una gag, o qualcosa del genere , perché l’alternativa sarebbe dover credere che Renzi sia impazzito tutto insieme e tutto in una volta.
Vediamo nel dettaglio!
Da dove proviene il principio per cui Renzi non si può interrompere in diretta TV? Da nessuna parte. Non ci sono statuti speciali per chi si chiama Matteo Renzi, se ne dovrà fare una ragione. Non risulta da alcun regolamento del Senato o da nessuna altra fonte; non esiste un trattamento privilegiato da riservare a beneficio di telecamere. Si comprende che ciò possa urticare il narcisismo mediatico dell’ex Presidente del Consiglio abituato evidentemente solo a uditori adulanti e grondanti nell’ascoltare la lieta novella, ma, appunto, si dovrà rassegnare. Tutti sono uguali innanzi alla…. TV! Persino lui!
Ancora! Che diavolo c’entra apostrofare il Presidente La Russa con il termine “Camerata” dal sapore marcatamente negativo perché connesso con il ventennio fascista, come se La Russa avesse tentato di censurare l’intervento di Renzi o di chissà quale opposizione
Se si riguarda ciò che ha detto il Presidente del Senato ci si accorge che egli ha semplicemente ribadito che il dibattito si stava svolgendo nelle regole del Senato e che non c’era alcun rumore molesto che ostacolasse l’intervento del leader di Italia Viva. Niente di particolarmente fascista, insomma, ma ormai evidentemente opporsi alle pretese renziane è fascismo a priori.
Insomma, pure Renzi si è ambientato benissimo in una sinistra che vede costantemente il fascismo, soprattutto dove non c’è.
Ormai è un marchio di fabbrica della sinistra italiana da cui – è bene ricordarlo – Renzi proviene e al cui ovile è prontamente e gioiosamente tornato, al netto degli aneliti terzopolisti che sono durati quanto un gatto in tangenziale.
E, allora, cosa c’è di meglio che agitare lo spauracchio fascista per celebrare la ritrovata alleanza a sinistra?
Ma – per quanto difficile da credere -. Vi è di peggio!
Sempre riguardo ai presunti rumori sentiti da Renzi, questi si rivolge ancora al Presidente del Senato dicendo: “E il fatto che lei non sente i rumori è tipico di un’età incipiente che va avanti”.
E qui davvero si sfora il limite della decenza. Se sulle prime due espressioni usate da Renzi nei confronti di La Russa (“non mi può interrompere in diretta TV” e “Camerata La Russa”) siamo pur sempre all’interno del delirante narcisismo renziano a matrice sinistroide, il riferimento all’età del Presidente del Senato è una caduta di stile assoluta, caratterizzata da una maleducazione inaccettabile.
Insomma, si va oltre la critica politica persino oltre il mero ideologismo di parte, per sfociare sull’attacco personale a mezzo di un malcelato disprezzo verso lo scorrere dell’età di La Russa – come se ciò fosse un demerito o una colpa
Non credevamo che Matteo Renzi si abbassasse a tanto, ma se oggi si riduce a “colpire sotto la cintura” è segno evidente di una crisi nera tipica di un leader in evidente calo di consenso, costretto a inventarsi sempre nuovi show per coprire il nulla cosmico di cui è composto al netto di ogni operazione di make up politico.
Ormai a questa sinistra rimane solo la rabbia e il rancore come offerta politica da incarnare e da cavalcare
Di tanti a sinistra lo sapevamo già, di Renzi speravamo sapesse sottrarsene, ma evidentemente sbagliavamo.
Leggi anche: I Beati comunisti e San Berlinguer, tra sacrilegio e falsificazione della storia
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT