L’Elezione di Trump e il Futuro dell’Unione Europea
Non mi pronuncio su chi sia meglio tra Trump e Kamala perché, fortunatamente, non sono cittadino USA
Purtroppo, però, sono cittadino UE. Dico purtroppo perché, con l’elezione di Trump, molti dei nostri politici capiranno, almeno spero, che l’UE attualmente è più simile a una dittatura “woke” burocratica, governata da parrucconi eco-ideologici che ad un’ unione di stati.
L’ attuale Europa pare avere come unico scopo apparente quello di normare ogni aspetto della vita dei cittadini, imponendo assurdi e costosi cambiamenti economici e industriali, come fossimo in Matrix
Anziché occuparsi di ciò che dovrebbero – cioè difesa dei confini, integrità dei territori dell’unione, politica militare ed estera unitaria – sarebbe auspicabile, anche per i nostri amanti del premierato, l’abolizione della Commissione Europea, sostituita da un governo federale diretto da un Presidente europeo eletto direttamente da tutti i paesi membri aderenti, non solo all’Unione ma anche all’euro. Tutto il resto dovrebbe rimanere di competenza degli Stati.
In due parole: no UE, ma USE
Detto ciò, auguro al rieletto presidente Trump buon lavoro e mi auguro che il sostegno a Israele e Ucraina non venga messo in discussione per mero interesse economico. Gli USA, negli anni ’30 dello scorso millennio, commisero un errore simile con l’Europa, chiudendosi in sé a causa della crisi per poi trovarsi a intervenire per evitare il peggio.
Si leggono indiscrezioni su proposte del nuovo staff della Casa Bianca riguardo a un rapido congelamento del confine di guerra in Ucraina e alla cessione della Crimea alla Russia, insieme ad altri territori come Mariupol. Pare, tuttavia, che tali indiscrezioni siano già state smentite
Sinceramente, mi auguro che ciò non sia vero, perché gratificherebbe l’aggressore e giustificherebbe il suo operato criminale. Ricorderei, a tal proposito, che l’Alaska era territorio russo nel 1800 e il titolare del Cremlino ne ha già rivendicato l’appartenenza alla “sacra madre Russia”.
Mi aspetto che il nuovo presidente americano confermi quanto detto e che lasci il destino delle auto elettriche al mercato
Forse questo determinerà l’abbandono di un progetto che appare folle anche in Europa, dove sta mettendo in ginocchio l’intera industria automobilistica, nell’indifferenza e immobilità della politica comunitaria, sedotta dall’elettrificazione del comparto auto, solo a vantaggio della Cina.
Auguro buon lavoro al presidente Trump e mi auguro di potermi entusiasmare a breve per l’elezione di un Presidente USE, perché sinceramente non comprendo i fan, comparsi sui social in questi giorni, schierati pro Tycoon o pro Kamala, se non come manifestazione di un latente e inconscio desiderio di poter eleggere un Presidente europeo, uomo o donna, con pieni poteri in materia di difesa, politica estera e fiscale.
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