Lettera aperta a Matteo Renzi

Lettera aperta a Matteo Renzi

Caro Matteo,

C’è chi sostiene che il vero sconfitto delle ultime elezioni europee ed amministrative sia proprio tu, il nostro ex sindaco rottamatore. Tuttavia, da liberale convinto, credo semplicemente che tu continui a giocare nella squadra sbagliata, forse per affezione, riconoscenza o storia personale. Arriva però il momento di comprendere che le idee non si possono fare piacere a chi non le condivide; bisogna semplicemente esporle e spiegarle se realmente ci si crede. Saranno poi i fatti e gli eventi a determinare se possano essere condivise.

Hai commesso un solo errore: credere che i liberali si trovino a sinistra. Se vuoi veramente essere il Milei italiano, dovresti capire che non puoi farlo con chi, un attimo dopo, si allea con gli amici della Salis o la Schlein e contorno di stelle cadenti, è tutto inutile li troverai solo chi crede che la ricchezza si stampa e basta distribuirla, ma tu aei troppo intelligente e preparato per piegarti ad una visione così dell’ economia e società e la tua storia lo dimostra.
Io credo che tu sia un liberale a tua insaputa, infatti mi capita spesso di conosce liberali che non sanno coscientemente di esserlo.
Liberale è chi si comporta da tale, non chi dice di esserlo. Il tuo futuro, se posso permettermi, non è a sinistra, ma al centro, il vero centro che è vicino al centrodestra. Noi liberali italiani non abbiamo nulla in comune con il sovranismo di destra e men che meno con l’assistenzialismo di sinistra e ripudiamo la violenza ed eccessi di entrambi perché è lì che gli estremi si incontrano e mostrano di essere della stessa natura.

Il tentativo tuo e di Calenda di fare i liberali a sinistra non piace né agli elettori dell’attuale PD, né a quelli che non sono mai stati di sinistra, ma che inizialmente ti votarono perché vedevano in te un vero liberaldemocratico.

Spero che tu possa riflettere su queste parole e trovare la strada giusta per portare avanti i valori liberali che, sono sicuro, condividiamo.

Con stima,

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