Lettera aperta di Giuseppe Milazzo Andreani

andreani

Riceviamo e pubblichiamo

Sono Giuseppe Milazzo Andreani sono nato e vissuto in Sicilia, dal 2000 mi sono trasferito a Roma è sono un produttore cinematografico. Ho deciso di fare questa lettera aperta per spiegare cosa sto subendo mio malgrado e pur essendo un innocente. Sono ormai diversi mesi che vengo diffamato offeso e mortificato da parte della signora Valeria Marini e di sua madre Gianna Orrù a mezzo stampa e video, questo perché la signora Orrù sostiene di aver subito una truffa organizzata ai suoi danni da me.

Vorrei fosse chiaro che io ho delle prove ben precise e circostanziate che attestano la mia buona fede e la mia innocenza che sono e restano depositate nello studio del mio legale, detto ciò vorrei fosse chiaro che io credo nel sistema giudiziario italiano e credo che i processi debbano essere fatti in un’aula di tribunale e non per via mediatica. Consigliato dal mio legale ho deciso volontariamente di non espormi fino ad ora ai media, ma dopo ciò che sto subendo e i danni ormai incalcolabili che mi sono stati arrecati dalla gogna mediatica, ho deciso di chiarire per quanto possibile la mia posizione.

Premesso che io sono una persona incensurata e non ho mai commesso alcun tipo di illecito giudiziario nella mia vita ho lavorato con società di produzioni cinematografiche sia italiane che estere per le quali ho prodotto molti film, cortometraggi e documentari, basti consultare la mia filmografia in rete. Ormai però a causa degli assalti subiti dalla troupe delle iene da più di due mesi e delle continue diffamazioni e falsità montate ad arte senza alcun tipo di contraddittorio reale oltre ad essere dipinto come un mostro.

Nella citazione riguardante il caso ORRU’ dove si parla di rinvio a giudizio senza spiegare che il rinvio a giudizio non è una condanna ma semplicemente un avviso che è previsto un processo attraverso il quale si accerterà la colpevolezza o l’innocenza dell’accusato in tre gradi di giudizio, io vengo dipinto già come colpevole mostrando stralci di messaggi intercorsi tra me e la signora Orrù senza connotazione temporale e tagliandoli e mostrandone solo una minima parte ovviamente forniti dalla parte che mi accusa di raggiro cioè la Orrù mentre i messaggi compresi quelli vocali sono in realtà più di 18000 e io li custodisco tutti, e intendo farlo fino al giorno del processo; ma anche riportando interviste di personaggi sedicenti attori che mi accusano di qualsiasi reato tra le altre cose senza alcun fondamento giuridico e senza mai aver avviato procedimenti legali che siano finiti a favore di questi attori dove si attesti la mia reale colpevolezza.

In primo luogo riferendomi alla questione Orrù, io non ero una persona estranea come la signora Orrù ha dichiarato bensì aveva rapporti di lavoro con me fin dal 2013, anno in cui sua figlia Valeria Marini ha sposato il signor Giovanni Cottone, durante il quale io ho realizzato la produzione del docufilm del suo matrimonio senza mai ricevere alcun compenso né io né la mia troupe.

La signora Orrù e sua figlia mi usavano come loro autista è tutto fare, per tutti i loro spostamenti ero incaricato da queste signore di accompagnarle a feste private, in aeroporto nonché di comperare lavatrici, elettrodomestici, per la casa e altre cose mi sono inoltre stati proposti investitori di loro conoscenza dalla stessa signora Valeria Marini per realizzare corti e film dove doveva lavorare lei stessa in qualità di attrice protagonista e produttrice, ho persino prodotto un corto dal titolo “l’ultimo applauso” regia di Claudio Fragasso; dove la signora Marini lavorava in qualità di attrice protagonista questo corto è stato realizzato con il contributo del Nuovo Imaie per un costo complessivo di 13000 euro interamente ricevuti da lei medesima che io stesso le ho fatto avere.

Il quale corto non ho potuto distribuire ma non a causa della scarsità del prodotto come la signora Gianna Orrù ha dichiarato ma semplicemente perché la recitazione della signora Marini era considerata scadente da parte dei distributori e a causa di ciò ho avuto perdite economiche mai recuperate in quanto anche io avevo investito del denaro su quel progetto. Detto questo voglio che tutti sappiano che la mia vita è stata stravolta irreparabilmente ricevo svariati messaggi dove vengo minacciato.

Io continuerò a credere nella magistratura, e non nei programmi televisivi ove le vicende vengono rese torbide da giornalisti senza scrupoli. Spero che questa lettera serva anche a far capire alle persone che la vita di un essere umano non può essere distrutta in nome della ricerca di notorietà da un giornalista che tra le altre cose è cosciente di raccontare verità distorte distruggere la privacy ormai non ho più nulla da perdere ma non perderò il mio orgoglio.

Chiedo a tutti voi di far diventare questa lettera virale vi prego condividetela più’ che potete per far capire quanto dietro un servizio televisivo costruito ad arte ci sia del marcio. Ho anche realizzato un video in cui rispondo alle domande che il giornalista Filippo Roma della trasmissione “Le Iene” mia aveva inoltrato sono io in prima persona a pubblicarlo sul mio canale youtube poiché anche se già inoltrato a chi di dovere non è stato ancora trasmesso sarà troppo scomodo?

Giuseppe Milazzo Andreani

 

ecco il link del mio video che fa ancora più chiarezza sulle vicende

 

 

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