L’Europa non esiste e Macron non è Napoleone
Già il capo dell’Eliseo neanche lontanamente assomiglia a quello che fu il grande Imperatore francese che con la sua spada conquistò gran parte dell’Europa; poi ci si mette a complicare le cose una coalizione europea che non esiste.
A suo tempo ovviamente Napoleone impose la coalizione a molti stati. Non li conquistò certo tutti soltanto con il suo carisma
Però la differenza fondamentale è che la Francia di allora era in grado di farlo.
Qui l’Europa non esiste. E non riesce neanche ad esistere una coalizione europea sul campo.
Macron non è la causa, ma il sintomo di una degenerazione patologica. Quell’ anelare bramoso e spasmodico ad una Grandeur francese, che alla luce dell’inconsistenza nei fatti, si dimostra mera spacconagine alla prova della forza.
Per dirla con un linguaggio colloquiale, ci troviamo davanti all’immagine grottesca di “un bullo che ne busca”.
Francia ed Inghilterra potenze atomiche limitate
Sappiamo che la Francia ha l’esercito più forte degli stati della comunità europea. Ma tutto questo per un pelino rispetto a alcuni altri.
E che l’ Inghilterra ha mezzi imponenti. Ma rispetto ad un Europa sostanzialmente disarmata. Nulla a che vedere con la potenza degli Stati Uniti. Niente a confronto di Cina, Russia India.
Sono due stati che hanno alcune atomiche ma non potrebbero vincere certo una guerra nucleare. Hanno comunque bisogno dell’ ombrello protettivo americano.
L’Europa che si frantuma
Solo ed esclusivamente accordi su principi di linea generale. Niente sostanziale. Questo è stato il vertice di Parigi.
Germania, Italia, Spagna si sono sfilate sulla possibilità di mandare truppe in Ucraina. Gli altri stati vorrei vederli farlo nel pratico.
Innanzitutto prima bisogna giungere ad una tregua. E questa non sarà raggiungibile dagli europei. Che vedranno, come sempre, gli affari di casa loro risolti da altri.
Il mondo non è più eurocentrico
È un fatto che iniziò nelle sue proporzioni a delinearsi inquietantemente nel 1919 quando fu chiaro che altre potenze influirono sul destino non soltanto del mondo ma della stessa Europa.
È divenuto un fatto di più gravi proporzioni dopo il secondo conflitto mondiale. Gli europei hanno vissuto della ricchezza accumulata dai loro padri. Ed in fondo anche di un equilibrio in cui i due blocchi contrapposti lottavano attorno al muro che era in Europa. Lo scenario era globale ma il fronte principale era ancora europeo. Almeno formalmente .
Caduto il muro caduta la centralità dell’Europa
L’Europa è stata danneggiata dalla caduta del muro di Berlino.
Paradossalmente quando quel muro che la divideva è crollato, sono a loro volta crollati davanti alla prova della storia.
Sì poteva fare l’Europa. Si è preferito giocare fingere di farla per non farla davvero. Per restare tedeschi, francesi, inglesi, italiani, belgi. Per affossare la casa comune ci siamo affossati tutti quanti insieme e la cosa più grave è che abbiamo affossato le speranze delle nostre future generazioni
L’Europa all’alba della caduta del muro di Berlino non si era resa conto di non essere più il centro del mondo. Ha continuato a ragionare con schemi vecchi. Ad applicare a nuove problematiche risposte anacronistiche.
Ha continuato a vedersi come il punto centrale della politica globale.
È anche improprio poi parlare di Europa. È stato un errore degli europei. Ma soprattutto hanno talmente tanto sopravvalutato l’importanza del loro scenario nella geopolitica mondiale da continuare a dividersi come francesi, spagnoli, tedeschi, Portoghesi, inglesi.
Questi ultimi che hanno lasciato addirittura l’Europa.
L’Europa franco – tedesca è stata particolarmente arrogante con i paesi meridionali come la Spagna, l’Italia, la Grecia ed il Portogallo
Adesso l’Europa non esiste e ne paga le conseguenze.
Anche perché converrebbe all’Italia oggi schierarsi a favore della grande potenza della Francia?
Essere ancora in un Europa a conduzione franco -tedesca che ha cercato di strangolarla in ogni modo?
Il mondo oggi viene diviso tra la Russia con i Brics e la Cina in parte preponderante che sta trovando un accordo con gli americani.
Ed infine gli Stati Uniti.
Noi dovremo stare in un’area di influenza e cercare di trattare meglio le condizioni di permanenza.
L’Europa non esiste tra i vincitori.
Come al solito, nella nostra storia, non siamo protagonisti ma possiamo scegliere la migliore alleanza nell’interesse nazionale.
E guardiamo in faccia la realtà non possiamo che stare con Washington.
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