Jeff Bezos e Enrico Rossi – Nella regione più rossa che c’è non è consentito arricchirsi con il proprio lavoro, con le proprie idee innovative, con le proprie aziende.
Colui che riesce nell’intento, malgrado le circostanze avverse, viene prima o poi incolpato di essere un evasore. O un padrone cattivo e ignorante che tende a schiavizzare i propri dipendenti. O, nella migliore delle ipotesi, di agire chissà quali ruberie ai danni della collettività.
In Toscana si prediligono gli stipendi pubblici, a parecchi zeri. Intere vite trascorse nella “cosa pubblica”. Senza però aver contribuito in modo determinante alla modernizzazione di questa regione. L’altra tendenza è quella di idolatrare le ricche famiglie storiche toscane, con i figli al seguito, i quali spesso hanno incarichi politici cittadini.
Cosa sarebbe successo se Jeff Bezos, Bill Gates o Steve Jobs fossero nati in Toscana invece che in USA? Avrebbero dovuto, per trovare lavoro, affrontare un concorso pubblico. Magari per poi finire a fare i tecnici informatici subalterni a qualche dirigente imposto dalla politica. E se avessero voluto fare impresa? Le loro idee sarebbero state avversate da un burocrate incapace incitato da qualche rampollo toscano che ne avrebbe fiutato la concorrenza.
La cultura ostile all’imprenditorialità e l’immobilità economica di questa regione è ben raccontata dal post dell’ex governatore Rossi che a proposito del volo nello spazio di Jeff Besoz ne tratteggia il mancato pagamento delle tasse, cui credo mai nessuno dei nostri governanti, in Italia, gli abbia richiesto.
Alta imprenditorialità contro gretto statalismo
Da una parte quindi, Jeff Bezos che in soli venticinque anni è diventato l’uomo più ricco del mondo grazie al talento imprenditoriale e a idee innovative. Un uomo che utilizza il suo capitale per un grande esperimento scientifico. Viaggiare nello spazio, un turismo suborbitale fantascientifico, utilizzando propellenti a idrogeno e ossigeno liquidi dimostrando che si può volare senza inquinare. Un uomo, al pari dei grandi visionari come i miliardari illuminati del passato.
J. Cousteau ricchissimo imprenditore, investi i suoi capitali e inventò l’oceonografia e la fotografia subacquea. Oppure H. Hughes, che fondò la TWA con aerei per collegamenti transoceanici. Noi abbiamo avuto Olivetti, altro imprenditore visionario non compreso dalla politica tanto che un settore prioritario come quello dell’informatica è stato completamente cancellato dal nostro paese. Olivetti aveva individuato i problemi di fondo della società contemporanea. Che non derivavano dalla macchina, dall’applicazione delle tecniche più avanzate su vasta scala oppure, dalle forme organizzative dell’economia. Bensì dal persistere, in un mondo profondamente mutato, di «strutture politiche inadeguate».
Ma Rossi, nella vita reale, ha mai fatto qualcosa?
Dall’altra parte l’ex governatore della Toscana Rossi, che ha sempre ricoperto ruoli e incarichi politici. Che ha contribuito negli ultimi dieci anni al mancato sviluppo delle infrastrutture e al conseguente mancato sviluppo economico della nostra regione. Non solo, ha tagliato la sanità toscana mettendo in grosse difficoltà le periferie rispetto al centro. Non sono state razionalizzazioni le sue, ma tagli di servizi ai cittadini.
Adesso dopo tanti anni in ruoli pubblici apicali è stato nominato assessore di un piccolo comune toscano. Vocazione e passione politica senza fine o incarico che consentirà all’ex Presidente di regione di restare a Bruxelles nella delegazione italiana del Cor, Comitato europeo delle Regioni, composto da rappresentanti degli enti locali e regionali?
Sarebbe utile quantificare i danni causati ai lavoratori e agli imprenditori dai nostri politici locali. Una responsabilità che dovrebbe accompagnare l’agire politico perché nessun settore più di questo impatta nelle nostre vite.
In fondo, la morale che governa da sempre la nostra regione riguarda non l’invidia di per sé ma i suoi effetti; che non è il voler possedere i soldi di Bezos, quanto piuttosto impedire che altri come lui ne possiedano.
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