L’Inghilterra ripristina la pena di morte
Non è un atto governativo. È l’atto di un giudice. Di un giudice dell’Alta Corte di Londra, una specie di corrispettivo della Corte Suprema statunitense. Ovviamente con i dovuti distinguo.
Questo magistrato non solo nega il diritto dei genitori di Indi Gregory, 8 mesi di vita, di portarla in Italia per essere curata; ma addirittura impone di farla morire in ospedale con un distacco della macchina, senza neanche concederle di tornare a casa a morire.
È italiana
Nonostante il fatto che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, abbia ottenuto in Consiglio dei Ministri,di concedere alla bambina la cittadinanza italiana per poterla curare al bambin Gesù.
Nonostante il fatto che quindi ci sia una struttura sanitaria che dice che c’è ancora speranza.
Con quale diritto un giudice esautora i genitori dal poter lottare fino all’ultimo minuto?
Se la bambina fosse in grado di scegliere,,avesse raggiunto la maggiore età, un giudice potrebbe dirle che non può più curarsi?
Anche quando non graverebbe neanche sulla collettività inglese? Anche quando è disposto a sbarcarsi le spese un altro paese? Un giudice potrebbe dirmi che debbo morire? Che non ho più il diritto di lottare fino alla fine? Il tutto sarebbe nel migliore interesse del minore.
Allora per lo stesso principio il Regno Unito può tranquillamente ripristinare la pena di morte. Perché è chiaramente nel migliore interesse della società, che periscano gli individui socialmente pericolosi. E può farlo senza neanche una legge. Semplicemente per la deduzione giurisprudenziale di un giudice.
Una sentenza del genere fa dell’arbitrio e dell’ingiustizia il punto di riferimento della legalizzazione di un omicidio.
Un giudice ha i poteri che la legge gli concede, non quelli di sostituirsi a DIO.
A questo punto decida anche di mandare a morte gli individui socialmente pericolosi. Chi può protestare? Se lascia indifferenti l’omicidio di una bambina di 8 mesi, che un altro paese vuol provare a salvare, chi difenderà mai un assassino seriale?
Questa sentenza è peggio del peggiore parto dei tribunali teocratici di ogni tempo, luogo e fede!
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