L’Iran presidierà il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU. Come è possibile?
Dal 2 novembre l’Iran presiederà all’Onu il Consiglio dei diritti Umani.
No, non è uno scherzo né una fake news. E’ proprio la realtà.
Il Consiglio per i diritti umani è un organismo della Nazioni Unite (acronimo UNHRC – United Nation Human Rights Council) ed ha sede a Ginevra. Lavora a stretto contatto con l’Alto Commissario ONU. Alla carica di Presidente, con durata annuale, sono eletti a turno gli esponenti di Paesi aderenti di 5 diversi gruppi. L’11 maggio scorso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha scelto l’Iran per presiedere il Social Forum. Il Consiglio avrà come finalità quella di esplorare il ruolo della scienza e della tecnologia nel miglioramento dei diritti umani. Una beffa nella beffa.
Le decisioni dell’Onu sono andate contro tutti e tutto. Primi fra tutti contro i dissidenti del Governo iraniano che a gran voce hanno cercato di rendere pubbliche le continue violazioni dei diritti umani del Paese islamico specie nei confronti di donne e omossessuali.
A nulla sono valsi gli appelli di evitare la nomina dell’iraniano che non fa altro che minare -e proprio in questo momento non era il caso- la credibilità delle Nazioni Unite.
Ali Bahereini da oggi è il Presidente di turno del Consiglio e starà in carica per un anno. Gli Stati Uniti, in opposizione fin dall’inizio alla nomina, ha affermato che non si presenterà a nessun Consiglio a presidenza iraniana. Nel frattempo ha mosso tutte le pedine a disposizione, anche legali, per evitare la nomina di Bahereini.
Che la libertà in Iran sia un crimine, trapela dalle poche notizie, per niente rassicuranti, che provengono da Teheran. E’ di solo pochi giorni fa la morte di Armita, punita a morte a 16 anni dopo 28 giorni di agonia, rea di non mettere bene la Hijab. Stessa sorte un anno fa è toccato a Mahsa Amini, 22 anni, fermata dalla polizia morale per lo stesso motivo di Armita e lasciata esanime. Il tutto per una ciocca di capelli. Un orrore senza fine, che si somma alle violenze, alle aggressioni, alle pene inflitte per reati che agli occhi di noi occidentali paiono assurde. Ma è contro alla Sharia, la legge islamica, e niente e nessuno può impedire condanne ed esecuzioni nel Paese islamico.
Ancor più preoccupanti sono le notizie nel fronte della guerra di Hamas/Israele. Si presume infatti che dietro Hamas ci sia proprio l’Iran con l’invio di armi e soldi. L’Iran da sempre considera Israele un invasore nel territorio palestinese e non nasconde che lo vorrebbe cancellare dalle mappe geografiche. L’assurdo è che a maggio 2022 si radia dal Consiglio dei Diritti Umani, la Russia per l’invasione dell’Ucraina, tuttavia adesso viene nominato Presidente un iraniano nel Consiglio dei diritti Umani. Due pesi e due misure che fanno riflettere e dubitare ancor di più dell’ONU.
Neanche un funerale è stato permesso alla famiglia di Armita, neanche un ultimo saluto. Forse viviamo davvero in un “mondo al contrario”.
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