L’Islam e l’Europa oggi
In Europa, masse enormi di immigrati musulmani, coloro che vengono indicati genericamente come gli ultimi, i non integrati, manifestano in modo entusiastico, gridando Allah Akbar, sventolando bandiere verdi bianche nere, utilizzate da Al-Nusra (notiamo che sono nuove e già pronte per essere utilizzate, fresche di stampa, in quantità di molte decine di migliaia, uscite da chissà quali depositi), i colori sono quelli della restaurazione della Siria prerivoluzionaria.
Sono i colori che hanno sostituito quelli del Partito Baath, il Movimento Socialista Arabo pro-siriano
La bandiera rossa bianca e nera rappresentava il socialismo arabo. Era un movimento derivato dal Partito del Risorgimento Arabo Socialista. Oltre che l’applicazione di un socialismo arabo, era anche un movimento politico panarabo, fondato nel secondo dopoguerra dai nazionalisti siriani Michel Aflaq e Salah al-Bitar, intellettuali e ideologi che avevano studiato nelle università di Parigi.
Si era poi fuso col partito socialista nazionale a vocazione interreligiosa e fondato dal filosofo libanese Antun Saade, fucilato dagli inglesi nel 1949 a causa della sua attività rivoluzionaria
La Siria divenne un Paese arabo molto particolare. Si caratterizzò per il suo laicismo, forse sull’esempio della Turchia di Kemal Ataturk.
Vennero applicate anche idee di un socialismo tutto particolare
Le idee del partito contagiano anche l’Iraq, mentre l’idea del panarabismo arrivò fino all’Egitto di Nasser con la RAU, la Repubblica Araba Unita. Con la diffusione del Nasserismo sembrava essere divenuta un’idea vincente tra le masse arabe.
Per difendersi dagli attacchi esterni, i baathisti furono costretti ad appoggiarsi all’Unione Sovietica
La questione palestinese, anno dopo anno, destabilizzò tutto il Medio Oriente.
Fu un intreccio di varie idealità ma anche di vari interessi, economici, petroliferi, riguardanti oleodotti, gasdotti, prezzo del petrolio al barile e rivalità fra compagnie petrolifere occidentali. Caduta l’unione Sovietica, la Siria divenne un obiettivo anche perché sul suo territorio c’erano due basi russe, una navale ed una aerea.
Il grosso trauma per Damasco fu la nascita di uno strano, quanto anacronistico, Califfato retto dal gruppo terroristico internazionale ISIS ed Al Qaeda nella sua nuova versione mediorientale col nome di Al Nusra
Questi integralisti passarono sulla Siria come un rullo compressore creando morti e milioni di profughi che fuggirono nella vicina Turchia. Per fare capire da chi era composto il Califfato, i suoi adepti, usavano fucilare anche camionisti di passaggio sulle strade, se dopo un interrogatorio, risultavano non conoscere a memoria tutte le sure del Corano.
Dovettero intervenire russi, iraniani, Hezbollah, curdi per contrastare questo strano Califfato islamista
Ormai era diventata una sfida di tipo geopolitica fra l’egemonia russa e statunitense nel Medio Oriente. Mosca sembrava controllare lo Yemen attraverso gli Houthi, l’Iran, gli Hezbollah libanesi, la maggiora sciita irachena, la Libia di Bengasi, e aveva avvicinato anche gli Emirati Arabi Uniti con BRICS e in lista di attesa era anche l’Arabia Saudita.
Quando anche un Paese NATO, la Turchia, è entrato nel BRICS giocando su più tavoli, si è messa in moto la contromossa e qualcuno ha rovesciato la scacchiera con tutto il tavolo
Per comprendere cosa è accaduto occorre fare un passo indietro. Ci sono grossi interessi economici convergenti tra UE, Turchia e Qatar. Da anni esiste il progetto di un grande gasdotto che parta dal Qatar, grosso produttore di gas, il quale, passando per l’Arabia Saudita, attraverserebbe la Siria per arrivare in Turchia e di là rifornisca tutta l’Europa.
A questo gasdotto si era opposto sempre Assad, forse più interessato al condotto iraniano
A suo tempo fummo edotti, dall’Arabia Saudita e dagli Emirati, che il Qatar manovra da sempre, alimenterebbe, i movimenti terroristici internazionali.
La prima creatura del Qatar fu la Fratellanza Musulmana, famosa per aver assassinato Assad e per controllare una vasta opinione pubblica in Egitto che con Morsi prese per breve tempo il controllo del Paese
Inoltre in Qatar esiste il comando politico di Hamas, movimento che ha sostituito l’Olp in Palestina e che fu favorito, per stessa ammissione di Israele, dal Mossad.
Sembra che il Qatar abbia contribuito, in concerto ad ambienti occidentali, alle cosiddette Primavere arabe e alla creazione del Califfato, un grosso tentativo di spodestare il laico Assad e in cui furono però spodestati Gheddafi, Ben Alì e Mubarak
Oggi, dopo un accordo trasversale fra Israele, Qatar, Francia, Regno Unito, USA e Ambienti militari siriani di fede sunnita, conservatori e contrari al socialismo del Bat’th e ad Assad, il quale si appoggiava alla minoranza religiosa Alaouita, abbiamo avuto un colpo di Stato siriano mascherato da guerra rivoluzionaria in cui determinati militari hanno aperto le porte della città, avvenimento in cui gli 007 russi si sono lasciati prendere di sorpresa. Sembra che finalmente, per il gasdotto, ci sia semaforo verde per un’Europa assetata di energia dopo la crisi con la Russia.
Tutto il sommovimento del Medio Oriente, tanto vale ricordarlo, è nato dal 7 ottobre con un’azione di Hamas che ha la direzione in un grattacielo di Doha, la capitale del Qatar
Ricordiamo inoltre che l’economia catarina è molto intrecciata con l’economia europea.
È azionista della Deutsche Bank, del Credit Suisse e di altre importanti banche ed imprese europee e mondiali ed è legato indissolubilmente all’economia occidentale
La criminalizzazione di Assad iniziò contemporaneamente alla mobilitazione islamista ma sappiamo che né l’ISIS, né Al Qaeda, hanno alcun programma economico, politico o sociale.
Il loro unico scopo sarà unicamente quello di smantellare lo Stato sociale creato dal Baath e di liberalizzare l’economia sul modello Macron e del partito liberale europeo se non addirittura sul modello Milei
Vediamo le masse arabe, anche gli immigrati in Europa, che festeggiano come si usa fare ad ogni trapasso di regime. Credono che sia un atto una rivalsa del popolo arabo anche se ignorano tutto di programmi politici e di ideologie politiche. A muovere le masse arabe in questi giorni è solo il risentimento di un popolo a lungo represso e non altre idee se non quelle religiose.
Per loro la Sharia è tutto, a causa della fede religiosa pensano che nel Corano ci sia ogni rimedio per una maggiore giustizia sociale e ignorano totalmente i fili contorti di chi muove l’economia mondiale e talvolta anche l’islamismo che a quel mondo sembra opporsi
Con Assad termina il tentativo di modernizzazione e laicizzazione del mondo islamico che era iniziato con Ataturk, per poi proseguire con Nasser, il Baath siriano e iracheno, Gheddafi, Arafat e il Fronte di Liberazione Algerino e che sembrava il futuro di quel popolo.
La tattica è stata simile a quella avvenuta nell’Argentina di Peron, prima le sanzioni per indebolire il Paese ed il regime e poi il colpo di Stato dei militari come anche in Cile.
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