Lista di proscrizione del Nuovo Partito Comunista Italiano. La Russa «Nomi e cognomi di persone “colpevoli” di aver sostenuto Israele»

Lista di proscrizione del Nuovo Partito Comunista Italiano. La Russa «Nomi e cognomi di persone “colpevoli” di aver sostenuto Israele»

“Se non io, chi per me? Se non ora, quando?”

Con questi due quesiti, Primo Levi ha forse lasciato la più incisiva eredità alle generazioni future, che avrebbero portato sulle spalle il compito di impedire un’altra mattanza di Ebrei. E stando a quanto accaduto venerdì 23 agosto, ci rendiamo conto che, oggi più che mai, quel monito è diventato imprescindibile per gli Ebrei del nostro paese, e non solo.

Il Nuovo Partito Comunista Italiano, entità misteriosa sul cui sito non compaiono nomi di referenti e la cui casella postale si trova in Francia, ha pubblicato un “avviso ai naviganti”, che culmina con una vera e propria lista di proscrizione, volta a “sviluppare la denuncia e la lotta contro organismi e agenti sionisti in Italia”.

Un altro modo per dire “occhio perché vi abbiamo messo un bersaglio sulla fronte”

Se non facesse già ridere (per non piangere) così, scorrendo la lista di aziende, enti e persone fisiche concepite, con una certa dose di paranoia, come avamposti dell’”entità sionista” – termine con cui tra l’altro il regime iraniano è solito definire Israele – compaiono anche nomi di personaggi del tutto critici nei confronti dello stato ebraico.

Al contrario, sono stati curiosamente omessi presunti “agenti sionisti” tra i più agguerriti

Il caso ha scatenato l’indignazione politica, scomodando persino il M5s che ha parlato di “deriva antisemita” – alla buon’ora, dopo dieci mesi di Stelle di Davide disegnate sulle porte di docenti ebrei o ebrei cacciati dalle sale congresso e minacciati, tanto per dirne qualcuna. Legittima la condanna dell’onorevole La Russa, il quale ha sottolineato l’assurdità di definire una “colpa” sostenere lo stato di Israele.

Ma gli ebrei in Italia come hanno reagito?

L’UCEI sembrerebbe mantenere il proprio proposito di non agitare troppo le acque alzando la voce in pubblico, ma avvalendosi delle solide vie legali – come è già stato fatto in casi analoghi di violenta propaganda antisemita.

Tuttavia, per quanto ciò sia del tutto condivisibile, sotto sotto lascia un po’ di amaro in bocca. Naturalmente, non si vuole insegnare come contrastare questa ennesima ondata di antisemitismo a chi da duemila anni deve giostrarsi in queste acque torbide. Al contempo, però, la tentazione di gridare la propria indignazione e sbatterla sulla faccia dell’opinione pubblica è incontenibile.

La voce fuori dal coro è quella dei singoli, soprattutto sui social. Diverse persone di origine ebraica, ma anche sostenitori dell’ebraismo e di Israele, hanno preso iniziativa, manifestando la propria indignazione in molti modi.

Dalle querele alla pubblica richiesta di essere inseriti nella lista, alcuni addirittura scrivendo direttamente un’email al Nuovo Partito Comunista Italiano

Un ottimo segnale che molti Ebrei, dopo le millenarie persecuzioni culminate con la Shoah, hanno deciso che non si nasconderanno mai più.

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