Molti non sanno che l’Italia ha un sottosuolo pieno di gas. Ci sono la bellezza di 1298 pozzi. Ma di questi solo 752 sono produttivi. La metà.
Per non parlare dei pozzi produttivi non eroganti. Lì allora si va nel paradossale. Significa che il gas c’è, ma preferiscono tenerli chiusi. Lungimiranti.
Le statistiche parlano che nel 2000 l’Italia ha pompato qualcosa come 17 miliardi di metri cubi. Tanto? Poco? vediamolo in termini relativi. Oggi ne estraiamo 800 milioni. Siamo ad una diminuzione del 95%.
Il problema grave è che, secondo gli esperti, abbiamo un potenziale di circa 30 miliardi di metri cubi all’anno. Che sono tanti, forse non sufficienti, ma sicuramente aiuterebbero a campare meglio.
Ma il gas non si può estrarre. Perché? Perché non ci sono le autorizzazioni. Insomma i politici, bontà loro, non vogliono. Invece di pensare al bene dell’Italia, pensano ai fatti loro. A essere rieletti. Come quello che accade davanti alle coste della Puglia, dove i nostri amici verdi hanno deciso di NON volere il gas. La Croazia non si è fatta attendere e hanno comprato le concessioni.
Così noi, da bravi coglioni, possiamo comprare il gas (nostro) dalla Croazia. Ma almeno non lo estraiamo noi e non sciupiamo il pianeta. Evviva gli imbecilli.
In media, il nostro fabbisogno di gas è coperto per il 6% da gas italiano. il 94% invece lo compriamo dall’estero. E non è migliore del nostro. No: è uguale uguale.
Anzi no, una differenza c’è. Il nostro ci costa 5 centesimi al metro cubo. Quello che acquistiamo dall’estero costa solo 70 centesimi al metro cubo. Una bella convenienza. Per chi ce lo vende.
Ora poi con la crisi sovietica (perché di sovietica si tratta), siamo ancora più furbi.
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