Lo sgretolamento dell’Europa franco- tedesca

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Lo sgretolamento dell’Europa franco- tedesca

L’Europa è in crisi. O meglio, l’Europa di per sé non ha mai voluto completare una costruzione seria come Unione o come Confederazione.Quindi in realtà non esiste un potere europeo vero e proprio in nessun caso.

Ma la presente crisi è generata da aspetti estremamente particolari. Non esiste l’Europa come soggetto politico, non esiste un’Europa, grande perché Europa. L’attuale costruzione di Europa è una chimera, che in realtà rappresenta l’egemonia franco- tedesca.

Conseguentemente la crisi di Francia e Germania diventa la crisi dell’Europa. I belgi, gli olandesi, i lussemburghesi non sono abbastanza forti in una costruzione così imperfetta, da poter pesare senza l’asse portante.

Ursula resta senza sedia

L’immagine di quanto è avvenuto in Turchia, è molto più profonda del significato che gli diamo con una chiave di lettura occidentale.

Però può essere un’immagine utilizzata per rappresentare l’Europa che manca di un posto. Ursula von der Leyen, resta in piedi. Ma in piedi non è Ursula. Senza sedia rimane, nel grande consesso internazionale, il Presidente della Commissione europea.

È l’Europa che non è grande, perché gli stati più forti grande non l’hanno mai voluta. È un’Europa che non ha una politica di difesa comune, che non ha una politica di sicurezza comune, che non ha una politica estera comune. Condivide solo la moneta. Ma costruire una barca senza che tutti remino nella stessa direzione è la progettazione di un fallimento.

La Germania in crisi

La crisi tedesca è evidente. È economica. È sotto gli occhi di tutto. Gian Enrico Rusconi ha scritto un interessante libro dal titolo egemonia vulnerabile; riguardo alla precarietà dei tedeschi nella guida Europea. Sottolineando molte delle ragioni storiche ed economiche di tale fragilità.

Oggi la Germania rischia di trovarsi di fronte ad uno scenario simile a quello francese, dove non si riesce a costituire un governo.

Alternative für Deutschland attende solo le prossime elezioni politiche, per le quali sembra aspettarla un risultato importante.

Chiaramente questo non determinerà, nel rigido sistema della Repubblica federale tedesca, un governo che includa il partito di estrema destra. Ma minera’ ancora di più la stabilità già compromessa di questo paese.

La Francia impantanata

Jean-Luc Mélenchon dice di aver vinto le elezioni. Non è disposto ad alcun patto con Macron. Non vuole un governo di coalizione. Vuole il suo governo. Anche di minoranza. Invoca il colpo di stato da parte dell’Eliseo e chiede la messa in stato d’accusa ,se il presidente,dovesse il president fare scelte differenti.

Una posizione lungimirante, perché lo stesso Jean-Luc Mélenchon, sa benissimo che se andasse a governare con Macron, lui perderebbe i suoi consensi, mentre invece Macron tornerebbe a rimontare.

L’unica incoerenza che contesto al grande vecchio di Francia, è stata la desistenza con il partito di Macron proprio per cercare di sbarrare la strada a Bardella.

Ma per vincere le elezioni tutto è legittimo. Chiaramente si creano quelle aspettative, che legittimerebbero gli uomini di palazzo di Macron a pensare che, se è stato possibile un accordo in funzione elettorale con l’anticasta Jean-Luc Mélenchon, sia possibile un accordo di governo.

Però qui prevale l’istinto e l’intelligenza del leader di sinistra che sa benissimo non doversi confondere eccessivamente con l’inquilino dell’Eliseo .

Un conto è fare un appello contro l’estrema destra, un conto è andare a braccetto con quello che viene dipinto come il male.

Però in queste condizioni la Francia è impantanata.

Il risultato pratico

Non si è mai voluto un Europa forte. Una costruzione concreta che andasse al di là degli Stati. Non si è mai voluta perché gli stati sono stati sempre gelosi della loro egemonia .

L’Europa del Nord e, che fa tanto la progressista, l’inclusiva, è la nemica naturale degli stati dell’Europa del Sud. Vuole costruire un’egemonia permanente.

Se un domani l’Europa fosse a conduzione italo spagnola portoghese,  questi signori vi si opporrebbero immediatamente.

Ora la crisi di Germania e Francia diventa eer forza di cose la crisi di tutta Europa…

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