I vertici dell’università per stranieri di Perugia sono stati sospesi per 8 mesi, per il caso dell’esame di italiano farsa al calciatore juventino Luis Suarez.
Lo stile Juve non si smentisce mai, quando si tratta di falsare i risultati agendo sui giudici, siano di gara o di commissione d’esame, non può esimersi dal barare.
Il Rettore, il Direttore Generale ed altri Professori coinvolti hanno visto applicarsi nei loro confronti la misura cautelare della sospensione dai loro ruoli. Questo per aver “truccato” l’esame di italiano per il riconoscimento della cittadinanza italiana.
Le pressioni della Vecchia Signora
Secondo la Gdf gli accusati avrebbero comunicato preventivamente al giocatore uruguaiano i contenuti della prova d’esame.
Questo al fine di ottenere la cittadinanza, falsando così l’esito dell’esame.
“Per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università“.
Le domande difficilissime a Suarez
A dire la verità la banalità delle domande non esigevano nemmeno una loro conoscenza pregressa.
Ma meglio andare sul sicuro, avranno pensato.
Domande del tenore “di che colore era il cavallo bianco di Napoleone”.
Indiscrezioni hanno descritto l’esame nei termini che riportiamo.
“Come ti chiami?”. Difficile sbagliare.
Poi a Suarez sono state mostrate le foto di un cocomero e di un supermercato (immagini presenti nel file precedentemente ricevuto) e l’attaccante li ha definiti con i termini giusti.
“Una città italiana? Torino“, l’altro passo dell’esame interessante.
Cosa confermata anche a caldo da Lorenzo Rocca, uno degli esaminatori, che dopo poche ore aveva parlato ai media dicendo: “Si immagina già nel capoluogo piemontese”.
Per chiudere anche domande sulla sua famiglia e sulla sua professione.
“Faccio il calciatore e sono da 6 anni a Barcellona”. Il tutto in solo dodici minuti… bravissimo, non c’è che dire.
I reati
I reati contestati sono rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici.
Il comunicato stampa della Procura di Perugia lascia ben poco spazio all’immaginazione.
Ora le indagini dovranno appurare il ruolo dei dirigenti della Juve
Secondo la Gdf infatti la dirigenza del club torinese sono i veri mandanti.
La dirigenza si era “attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per ‘accelerare’ il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento”.
Le motivazioni della sospensione
Parole inusitatamente forti accompagnano il provvedimento. Si parla di “esame farsa” in una sessione istituita ad personam appositamente per Suarez, anticipandogli i temi d’esame per permettergli di passarlo.
La misura cautelare della sospensione si è resa necessaria per i magistrati per evitare un’altra condotta analoga.
“Il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento”.
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