Distanziamento Sociale, e io urlo! – Ho spesso analizzato lamentandomi la approssimazione di questo governo. Promesse non mantenute, parole vuote e in libertà, azioni destabilizzanti molto di più delle non azioni.
Ma c’è una definizione che mi fa venire i brividi: il Distanziamento Sociale. E non ho ancora capito se è un errore fatto in buona fede e cattiva preparazione lessicale, da parte del solito burocrate che deve per forza farsi bello con l’utilizzo scriteriato di parole gonfie; oppure è un concetto creato in maniera scientifica.
Eppure il Presidente del Consiglio, il Re del Decreto, il Sovrano Unico d’Italia, è un avvocato nonché professore è uno che le parole dovrebbe conoscerle. E dovrebbe conoscere la potenza che hanno.
Specialmente in un momento di sbandamento, di necessità di una guida salda e decisa, di difficolta (stavolta sì) sociale, l’utilizzo di un lemma rispetto ad un altro, può creare una differenza sostanziale.
E allora chiamare questa segregazione forzata Distaccamento Fisico sarebbe stato non più dolce (non ci prendiamo per il culo, per favore: a quello ci pensano a Roma), ma meno devastante per l’umore comune. Sicuramente anche più corretto da un punto di vista semantico.
Il problema è che col terrorismo mediatico e succube, e con il bombardamento che viviamo 24/7 di questa orribile e funesta definizione di Distanziamento Sociale, alla fine da quello fisico, molti sono passati allo stato di Alienazione Sociale.
E quindi mi chiedo: stupidità e approssimazione dei nostri governanti o mira scientifica per annientare la volontà popolare?
A chi rimarrà con un cervello funzionante, l’ardua sentenza.
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