L’ombra del Califfato
È notoria la ballata di Wolfgang Goethe “L’apprendista stregone”, ripresa da musicisti e perfino da Walt Disney nel celebre cartone “Fantasia”.
Era stata ispirata da un racconto del mondo classico intitolato “L’amante del falso”, del filosofo e scrittore Greco Luciano di Samosata
Questa premessa per giungere a parlare della strage del mercatino di Natale che ci ha tutti turbato, avvenuta a Magdeburgo in Germania per mano di un medico cinquantenne Saudita e non fa un giovane semianalfabeta. La stragrande maggioranza degli europei ignora gli accordi sotterranei che intercorrono tra alcuni vertici del mondo occidentale e quelli dell’ex Califfato, di Al Qaeda o Al Nusra e di quello che fu l’ISIS.
Sono intrecci diplomatici, politici, di intelligence che avvengono nelle alte sfere e che riguardano quello che viene denominato il grande gioco, cioè il tentativo di ridisegnare gli equilibri internazionali fra potenze, nel tentativo di creare nuovi assetti geopolitici
Se molti occidentali pensano che gli islamisti, con una lotta di popolo, hanno vinto su una dittatura laica, le masse islamiche credono che ci sia stata una autentica vittoria dell’islamismo (vittoria stranamente senza combattimenti). Dato che i regimi laicisti arabi sono stati tutti distrutti dagli occidentali atlantisti, oggi le masse arabe si sono prevedibilmente rifugiate nell’islamismo, più per disperazione che per una strategia ponderata.
Queste masse, eccitate e accecate da quella che credono una loro vera vittoria, nell’euforia, può accadere che schegge impazzite come i cosiddetti lupi solitari in preda ad esaltazione compiano atti folli e criminali come la strage al mercatino di Natale e simili come avvenute in precedenza
Rinfocolando il terrorismo islamico, determinate centrali ottengono che le masse occidentali maledicano l’Islam e che le masse arabe maledicano un Occidente che credono cristiano.
Ecco perché all’inizio ho parlato dell’apprendista stregone
La sapienza antica raccomanda di non scatenare gli elementi senza averne la capacità di controllare ogni manifestazione anche minore.
Cosa raccontiamo ai familiari delle vittime, che era fuoco amico o danni collaterali?
Gli accordi di vertice possono controllare le strategie ma non controllano il terrorismo diffuso individuale, i focolai che si staccano dall’incendio principale, quello che in termini tecnici viene denominato flashover, nell’incendio nato da tizzoni isolati
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