Lorenzo Il Magnifico, figlio e padre del Rinascimento

Lorenzo

LORENZO IL MAGNIFICO, FIGLIO E PADRE DEL RINASCIMENTO ITALIANO, 01/01/1449 – 08/04/1492

” Chome fumo a letto, ch’era ore 3 di notte, cominciò a piovere un po’ di gragniuola e vento grande; venne uno tuono grandisimo: ogniuno si spaventò, e la matina si vide era dato in su la Lanterna di Santa Maria del Fiore, cioè in su la Chupola, e mandò giù più che ‘l terzo de la Lanterna. Chadè in su la chiesa moltissime priete, isfondò la volta della chiesa in cinque luoghi.
 
Tribaldo de’ Rossi, nelle sue ricordanze, così descrisse il fulmine che il 5 aprile 1492 colpì la lanterna sulla Cupola del Duomo distruggendone quasi la metà. I fiorentini lo considerarono subito un cattivo presagio. Tre giorni dopo, l’8 aprile del 1492, Lorenzo Il Magnifico concluse la sua esistenza terrena. 

LA SUA VITA

Visse solo 43 anni ma gli furono sufficienti per stupire il mondo ed essere ricordato tra i grandi della storia. Stiamo parlando di un genio autentico, figlio e padre del Rinascimento. Figlio perché nato nel 1449, quando il processo Rinascimentale era già iniziato e la cultura umanistica già diffusa. Padre perché morto dopo aver dato un contributo fondamentale alla diffusione di questa rivoluzione culturale in ogni campo dello scibile umano. Senza Il Magnifico, il Rinascimento non sarebbe stato lo stesso.
 
Seppe essere contemporaneamente politico, artista, mecenate, diplomatico, filosofo e scrittore. Governò Firenze con autorevolezza e benevolenza, pur ricorrendo ad estrema severità quando costretto dalle contingenze. Prerogativa fondamentale dei Medici del XV secolo fu quella di saper parlare al popolo. La famiglia, d’altronde, non era di origine nobiliare, veniva dal Mugello e originariamente si occupava di mercatura e agricoltura. Tutto cambiò alla fondazione del Banco de’ Medici nel 1397, che divenne la più grande fortuna non solo della famiglia ma di Firenze tutta. 

LA POLITICA

Ancor prima di prendere in mano le redini della sua casata, Lorenzo diede prova di grande personalità. Tra i 16 e i 17 anni fu mandato a Roma, Milano, Napoli e Venezia: missioni diplomatiche dalle quali uscì brillantemente, dimostrando di sapersi confrontare alla pari con i governanti degli Stati più importanti della penisola italica. Nel 1466 ebbe un ruolo fondamentale nello sventare un attentato organizzato contro suo padre, dimostrando anche grande coraggio.
 
La sua esperienza da “Capo” iniziò a soli venti anni, nel 1469. Suo padre Piero, detto il “Gottoso”, morì 53enne a causa della sua malattia, purtroppo ereditaria, che successivamente colpì anche il figlio. Nonostante la giovane età Lorenzo si distinse subito: pur amando la bella vita e non privandosi di seguire gli istinti della giovinezza, da egli celebrata nella canzone “il trionfo di Bacco e Arianna”, ebbe sempre senso di responsabilità per la propria Patria. Nel 1470 e ’71 seppe gestire brillantemente situazioni difficili come la congiura di Prato e la ribellione di Volterra. Per quest’ultima alcuni storici antimedicei accusano Lorenzo di aver agito per interessi personali e con troppa irruenza ma documenti ufficiali testimoniano il contrario: la sua azione fu nell’esclusivo interesse di Firenze e nessuna responsabilità personale gli può essere attribuita per le violenze subite dalla cittadina dopo essersi arresa. 
 
La realtà storica ci dice che i Medici ebbero dalla loro la maggioranza del popolo e che le cospirazioni nacquero dalla sete di potere dei magnati, desiderosi di trarne vantaggi politici ed economici. Lorenzo, pur avendone avuto la possibilità, non accentrò mai su di sé i poteri dello Stato. Mai mutò la forma repubblicana, tanto cara ai fiorentini.  Formalmente non assunse quasi mai incarichi politici di rilievo e governò con i suoi uomini di fiducia inseriti nelle istituzioni grazie ad alcune importanti riforme. Controllò dall’esterno, grazie al suo grande carisma e alle sue capacità d’influenza. Nella gestione degli affari di famiglia fu meno oculato dei suoi predecessori, diede sempre priorità alla sua attività di mecenatismo.

L’UMANISTA

Chiamato “il più fiorentino dei fiorentini”, identificò il proprio destino in quello della città, fondendo con essa gioie e dolori. L’impulso culturale che seppe dare si espanse in tutto il mondo, fu protettore di centinaia di artisti, tra i quali figurano i più grandi geni del Rinascimento: da Michelangelo a Leonardo da Vinci, da Botticelli ad Antonio da SanGallo, da Pico della Mirandola a Marsilio Ficino. Proprio a questi ultimi, insieme al fedele amico Angelo Poliziano, diede la possibilità di sviluppare l'”Accademia Neoplatonica” presso la villa Medicea di Careggi.
 
Il dibattito culturale fu elevatissimo: attraverso lo studio del pensiero classico si raggiunsero nuove consapevolezze. L’uomo, con le sue virtù, fu rimesso al centro del cosmo e tornò ad essere padrone del proprio destino. Dal dibattito filosofico, di cui Lorenzo fu un fervente animatore, nacquero nuovi saperi. Rispetto al periodo medievale, intriso di suggestioni oscurantiste di stampo religioso, venne rivoluzionato il modo di concepire la scienza, l’arte, la cultura, la medicina, la matematica, la politica e tutto ciò che ha a che fare con l’uomo e la natura. Attenzione però: il Rinascimento non fu un’epoca di ateismo ma di laicità, potremmo dire di maggior separazione tra la dimensione umana e quella religiosa. Sicuramente si ipotizzarono vie diverse per ricongiungersi al divino.
 
Una rivoluzione dello spirito che permeò tutta la società dell’epoca. Le realizzazioni nella pittura, nella scultura, nell’architettura e nell’artigianato furono innumerevoli. A Firenze fiorirono palazzi ed opere d’arte, nelle botteghe si svolse un’attività febbrile, con il senso del bello a guidare la ricerca della perfezione. Grande fu l’espansione urbanistica della città, che diventò il maggior centro culturale ed economico d’Europa. 
 
Nel 1477 avvenne uno degli episodi più tristemente noti della storia: la “congiura dei Pazzi”. Una vicenda ricca di intrighi, che segnerà in modo indelebile il decennio successivo. Stabilita per il giorno 25 aprile si svolse il giorno successivo. Di questo e degli ultimi 15 anni della vita di Lorenzo Il Magnifico parleremo nel prossimo articolo. 

 

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