Jeff Bezos, fondatore di Amazon e proprietario di Blue Origin (navette per il turismo spaziale) sta costruendo un orologio, che dovrebbe funzionare ininterrottamente per i prossimi 10 Secoli.
Più che all’umanità, quello dell’orologio che sfida il tempo, sembra un tributo alla smisurata vanità dell’uomo più ricco del mondo, notoriamente poco propenso all’altruismo.
Il progetto è di Danny Hillis, che lo ideò nel 1986: per sfidare il tempo il meccanismo, alto 152 metri, ticchetterà una volta all’anno, una lancetta secolare avanzerà una volta ogni cent’anni e una sorta di cucù si farà sentire (con suoni sempre diversi) ogni 1.000 anni.
I materiali utilizzati per la costruzione sono l’acciaio inossidabile, il titanio e la ceramica (per i cuscinetti a sfera che, sulla carta, non avranno mai bisogni di essere lubrificati). Nelle viscere della montagna ci sono 5 “camere” dedicate, ognuna, ai vari anniversari: annuale, decennale, secolare, millenario e, infine, quello dei 10.000 anni. La camera predisposta per l’anniversario annuale ospita un modello dinamico del Sistema Solare, delle lune e delle sonde interplanetarie lanciate nel ventesimo secolo.
Questo sfizio di Bezos, che costerà circa 42 milioni di dollari, vuole essere (ha scritto in un Tweet) “un simbolo per il pensiero a lungo termine”. Quando presentò il progetto, nel 2011, dichiarò che «nel corso della vita dell’orologio è probabile che gli Stati Uniti scompariranno, intere civiltà nasceranno e altre cadranno, saranno inventati nuovi sistemi di governo e avremo un mondo che non riusciamo neppure a immaginare». In molti hanno criticato la spesa per quest’opera, considerata un segno della vanità di Bezos: per altri, invece, è un’opera d’arte e, come tale, per quanto costi non ha un “valore economico”, se non quello che le viene attribuito.
Al momento non è chiaro quando l’opera sarà terminata: nel sito dell’orologio dei 10.000 anni è però già possibile prenotare una visita. Oltre che fare una donazione, naturalmente…