L’Ucraina finisce per Biden
Quando qualcuno continua a parlare delle grandi vittorie sul campo di Kiev, della presunta usura dell’esercito Russo, sicuramente o è un bugiardo oppure è privo di percezione del reale.
A molti di questi poco attenti osservatori, sfugge un particolare. Il senato americano non ha stanziato fondi per l’Ucraina. E non soltanto per i repubblicani, perché Biden ha la maggioranza, seppur di misura.
Dunque anche i democratici sono titubanti sulla guerra
Oltre alle elezioni presidenziali, nel 2024 verranno rinnovati anche molti seggi di camera e senato. Viggendo un sistema, estremamente differente da quello italiano, in cui in collegi maggioritari il candidato si deve presentare ai propri elettori, tanti non vogliono tirare troppo la corda. Molti senatori americani non ne vogliono sapere di gravare i contribuenti di tasse per l’Ucraina.
Sanno bene, che gli elettori americani non hanno molti pregiudizi a mandare a casa i politici, se non li soddisfano.
Molte autorevoli voci hanno chiesto al presidente americano di fare un passo indietro e di lasciare la candidatura addirittura Michelle Obama o più semplicemente al suo vice Kamala Harris. Biden sa bene che il sostegno è incondizionato e troppo costoso a Zelensky può rappresentare un prezzo troppo alto da pagare.
Trump o non Trump
Probabilmente per il presidente americano l’Ucraina non vale perdere tutto. E anche per i democratici americani, il partito borghese innamorato della guerra, si trova nella stessa condizione del presidente.
C’è ovviamente una larga parte dei democratici che pensa di dover continuare lo scontro con la Russia di Putin a qualunque costo. Ma anche il partito del presidente è spaccato.
Il fronte ucraino non sta cedendo solo per mancanza di uomini. Non sta cedendo per indecisione degli europei. Quella certamente contribuisce, ma non potrebbe essere determinante.
L’Ucraina finisce, perché è finito il sostegno incondizionato americano.
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