Luka Hein: “Ingannata”

La storia della detransitioner americana che oggi chiede una sanità competente e prudente.

Luka Hein: “Ingannata”

Firenze –  Si è svolta oggi alle 12.30, nella Sana Macconi di Palazzo Vecchio a Firenze la conferenza stampa organizzata da Pro Vita & Famiglia Onlus in collaborazione con Fratelli d’Italia rappresentato dal Vice-Presidente Vicario del Consiglio Comunale di Firenze Alessandro Draghi. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Responsabile regionale del Dipartimento Famiglia e Valori Non Negoziabili di Fratelli d’Italia Luigi Forte, l’opinionista e scrittore Fabio Dragoni e, in collegamento dal Senato, il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri, autore dell’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute Orazio Schillaci che portò all’ispezione presso l’Ospedale Careggi, dove gli ispettori del Ministero della Salute hanno riscontrato gravi irregolarità nel trattamento della presunta disforia di genere in bambini e adolescenti, i quali non venivano sottoposti ai dovuti accertamenti diagnostici di natura psicologica e psichiatrica per indagare le reali cause del loro disagio identitario prima di somministrare il farmaco ormonale Triptorelina, come imposto da una determina dell’AIFA del 2019. La stessa AIFA, dopo il caso Careggi, ha annunciato la revisione delle linee guida sulla somministrazione della Triptorelina.

Io in un corpo sbagliato  
Luka Hein, 22 anni americana, oggi ha raccontato con pacatezza e determinazione perché quello che le è stato fatto vivere sia stato solo un inganno. «La comunità Lgbtq mi ha ingannata…» Luka racconta che all’età di 14 anni, a seguito della separazione dei genitori e avendo subito degli adescamenti online, inizia a vivere un forte disagio che la porta a cercare aiuto e chiedere di poter

comprendere cosa le stesse succedendo ma si imbatte in una sanità sottomessa dalla propaganda Lgbtq che legge questo disagio in modo unilaterale come disagio identitario e la convince di essere “nata nel corpo sbagliato”: «nessuno dovrebbe dire una cosa così violenta».
Subito medici e psicologi la inducono ad iniziare il percorso di transizione per “cambiare sesso” e la sottopongono a soli 16 anni a due interventi di mastectomia totale «nessuno mi ha detto che non sarei più potuta tornare indietro» a questo seguono anni di bombardamenti farmacologici a base di testosterone «non so neanche se lasceranno segni indelebili sul mio corpo», i suoi occhi raccontano di quella enorme sofferenza che tuttavia non ha scalfito minimamente la sua bellezza.
Luka ha poi commentato la presenza dei contestatori ribadendo che non c’è odio in quello che lei racconta, solo l’esigenza, anche per chi protesta, che «venga garantito a tutti, anche a loro, una sanità competente e prudente, che faccia bene il proprio lavoro»

“Ingannata, perché nessuno è nato nel corpo sbagliato”

Lentamente capisce di essere stata ingannata sul suo reale stato di salute «la medicina, i medici non dovrebbero mutilare un corpo sano» e non si dovrebbe diagnosticare una disforia di genere senza indagare cosa in realtà rappresenta quel sintomo che spesso è frutto di sofferenze psicologiche e disturbi comportamentali che nulla hanno a che vedere con la disforia di genere.
Per queste ragioni nasce con Pro Vita & Famiglia il tour “Ingannata, perché nessuno è nato nel corpo sbagliato”, con cui l’associazione sta toccando diverse città italiane (Roma, Catania, Palermo, Brescia, Firenze, Rimini e Assisi). Oggi a Firenze la conferenza stampa parzialmente disturbata da attivisti di una contro-manifestazione transfemminista che ha indotto il Comune a bloccare alcuni attivisti di Pro Vita & Famiglia, che volevano semplicemente assistere alla conferenza stampa, impedendo loro di entrare e hanno costretto Luka e tutto lo staff di Pro Vita & Famiglia e i partecipanti a uscire da un’uscita secondaria scortati dagli agenti della Municipale.

Da una nota di Pro Vita & Famiglia si legge:

Luka Hein si è unita alla sempre più nutrita schiera dei “de-transitioner”, giovani spinti a cambiare sesso che tentano ora, per quanto possibile, di “tornare indietro” e denunciano il cosiddetto “approccio affermativo”: il sistema di menzogne che tramite i social, le scuole e operatori sanitari politicizzati sta spingendo migliaia di minori a disagio con se stessi a credersi “nati nel corpo sbagliato” senza indagare le reali cause delle loro sofferenze.

«Abbiamo deciso di portare in Italia la testimonianza di Luka Hein – afferma Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia – per far giungere un messaggio di verità a migliaia di adolescenti italiani che stanno cadendo nell’inganno di essere “nati nel corpo sbagliato” e ai loro genitori: nessuno nasce “sbagliato”, noi siamo il nostro corpo e provare a cambiarne la forma estetica con una dolorosa medicalizzazione a vita non ne cambierà la natura ma lascia solo più insoddisfatti di prima. Alla politica chiediamo di tutelare la salute dei minori impedendo che possano essere sottoposti a trattamenti medici per alterare il loro normale sviluppo puberale in una fase della vita in cui non hanno piena consapevolezza di ciò che sono e saranno e alla luce dei dati scientifici secondo cui, col naturale procedere dello sviluppo, la quasi totalità delle presunte disforie di genere in minori si riassorbe in una sana e serena identificazione nel proprio sesso biologico».
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