L’umanità migliore tra gli angeli del fango

L’umanità migliore tra gli angeli del fango

Campi Bisenzio sembra una realtà colpita dalla guerra. Una città Ucraina dopo un bombardamento. Ben il 68% della popolazione è stata coinvolta dai danni dell’alluvione.

Bergellini

Ho trovato su lecotazioni.it una frase di Piero Bergellini, allora Sindaco di Firenze, che disse, parlando dell’alluvione:”Sulle prime, si è diffuso in tutti noi un senso di impotenza, sia per l’isolamento in cui ci siamo trovati nei momenti drammatici dell’inondazione sia per le proporzioni assunte dal disastro. […] Il criterio cui ci siamo ispirati è stato quello di richiedere natanti in grado di portare i primi soccorsi (ma in comune sono affluiti mezzi inadeguati alla necessità).

Poi abbiamo cercato di portare cibo e acqua nelle zone rimaste sommerse

Ci siamo trovati davanti alla gente che rifiutava la cioccolata pur di avere pane e acqua. Questo esempio, meglio di qualunque altro, ci ha dato l’esatta misura di ciò che occorre a Firenze. Perciò abbiamo inviato richieste di cibo al governo e in tutte le parti d’Italia; le colonne hanno cominciato ad affluire poche ore dopo il ritiro delle acque e, attraverso i centri di smistamento realizzati dal nostro personale, abbiamo dato il via ai rifornimenti. […] Bisogna però fare tanto di più e abbiamo bisogno di tante cose. Ecco perché occorre sviluppare un’azione coordinata che impegni la giunta e i rappresentanti del consiglio nei piccoli come nei grandi eventi”.

In queste parole si sente l’importanza della lezione dei singoli. Dell’importanza di quella coscienza collettiva, che porta i singoli individui ad occuparsi della loro comunità.

A Firenze li chiamarono Angeli del fango

Erano tutti quei volontari che correvano ad aiutare, alloggiando in maniera improvvisata in una città, in quel momento molto poco accogliente.

Firenze un posto meraviglioso, che rappresenta per molti il viaggio dei sogni, al tempo dell’ alluvione rappresentava una realtà atroce. Ma le meraviglie di Firenze si sono preservate ed esistono grazie a chi è andato a portare aiuto in quella devastazione.

Oggi a Campi Bisenzio

Ho avuto modo di vedere, gli angeli di oggi. Una avvocatessa ed amica, Diletta Marzi. Credo di poterla tranquillamente definire una donna d’acciaio, senza offenderla. È venuta con la sua macchina, armata di tutto quello che era riuscita a trovare, quando la sua stessa casa era stata colpita.

Il suo arsenale comprendeva stracci, scope, tira acqua, generi di prima necessità e detersivi. Volontariamente ed a sue spese li aveva raccolti e li andava distribuendo a chi ne aveva bisogno. Mentre continuava anche lei a spalare come gli altri odierni Angeli del fango.

Si sentiva la devastazione nella città, i mezzi della protezione civile, le ambulanze, i punti di raccolta, acqua, fango, catasti di rifiuti dappertutto. Si vedono ancora oggi delle vere e proprie barricate di quelli che erano mobili, elettrodomestici, ormai inservibili. Auto e mezzi di trasporto fermi, resi inservibili dall’alluvione.

Eppure quello spirito di umana solidarietà, di tanti volontari, di tanti colpiti che con una fratellanza sviluppatasi senza conoscersi l ‘un l’altro, porta ogni singolo attore della tragedia a sentire un comune senso di appartenenza e di solidarietà.

Quella solidarietà che ho riscontrato in dei meravigliosi ragazzi, universitari, di famiglie agiate che hanno sospeso tutto per andare a dare una mano. Hanno sentito prima di tutto il dovere verso chi era stato colpito dall’alluvione. Per dargli una mano a rientrare in casa. Per riportare un briciolo di normalità in queste vite devastate.

Veramente la meglio gioventù, immortalata nella foto di apertura.Grazie Giulia Devescovi, Lapo Gigli, Jacopo Tagliati, Giulia Rettori, Mario, Michele, Giuseppe.

State facendo la differenza!

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