“D’Alema di’ qualcosa di sinistra”; tuonava disperatamente Nanni Moretti nel film Aprile all’indirizzo di uno sbiadito D’Alema che veniva incalzato sulla giustizia da Berlusconi.
Oggi ad essere equo come uomo di sinistra, Nanni Moretti dovrebbe rimpiangere profondamente Massimo D’Alema osservando che la sinistra è finita in mano ad Enrico Letta.
Lui invece dice sempre qualcosa che ritiene essere di sinistra, quantomeno per cercare di camuffare il suo non esserlo. O il fatto che il Partito Democratico è ormai un apparato di potere che auspica solo di autoconservarsi. Molto lontano dalla gente comune, dalle battaglie storiche della sinistra.
Ma dietro non c’è sostanza, anche perché probabilmente siamo all’apoteosi di quella che Federico Rampini ha definito, in un suo omonimo libro, essere la notte della sinistra.
Le battaglie sociali in difesa dei lavoratori, sono state sostituite dal progressionismo più estremo sui diritti civili. Che ad onor della storia non era neanche un cavallo di battaglia del Partito Comunista Italiano e della sinistra in generale.
Il PD ha fatto suo il programma del Partito Radicale
Questo tipo di battaglie erano appannaggio del Partito Radicale nella storia repubblicana. La sinistra aveva quanto la destra, una profonda traduzione di bigottismo che passava dalla messa all’indice di Nilde Iotti perché compagna e non moglie di Togliatti, all’emarginazione di un grande genio come Pier Paolo Pasolini.
Lo stesso D’Alema ammise di essere stato portato a doversi sposare, poiché la sua convivenza con Linda Giuva era ritenuta inopportuna per una eletto del PCI.
Con tutti i difetti che si possono ascrivere a Massimo D’Alema, nessuno potrà mai negare che dietro di lui c’è sostanza e formazione come uomo politico di sinistra. È stato ad oggi è l’unico membro della dirigenza storica comunista alla Presidenza del Consiglio, ed il PDS rappresentava comunque un continuum con quella tradizione. Letta rappresenta una sciarada rappresentata da un attore di quart’ordine su un palcoscenico fatiscente esattamente come è il Partito Democratico di oggi.
Ora starnazza sullo Ius Soli.
Proprio nel momento in cui la crisi economica rischia di trasformarsi in crisi sociale che potrebbe cannibalizzare proprio le fasce più deboli della popolazione che la sinistra pretende di rappresentare. Non trova dunque il segretario del partito democratico altre priorità in questo momento?
Per mesi è stato ad osannare il ddl Zan. Sempre più lontano dei problemi correnti della vita sociale.
Probabilmente Nanni Moretti oggi rimpiange Massimo D’Alema.
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