Le assicurazioni pagano davvero? Vi racconto di quando mi ruppi la testa, senza ricevere un euro dall’assicurazione…
Già perché, oltre ad essere assicuratore di professione, mi sono spesso trovato dall’altra parte della barricata; ovvero, nelle vesti di assicurato.
Ed oltre alla giacca e cravatta da assicuratore, talvolta potete trovarmi canotta e guantoni tra 16 corde.
Testata accidentale, 9 punti di sutura. Una polizza infortuni personale non pagherebbe: decido di salire sul ring consapevole di un rischio; la boxe è follia pura, non un evento accidentale.
Pagherà l’assicurazione della federazione pensai tra me e me. Sbagliatissimo!
L’assicurazione paga (una miseria!!!) solo in caso di morte (anche no via!), invalidità permanente (con franchigia di 5 punti); solo se sono stato ricoverato almeno due giorni; e poi ci sono le franchigie; e poi ci sono gli scoperti.
In parole povere, o mi faccio veramente male oppure l’assicurazione è un foglio di carta!
Ma allora le assicurazioni pagano davvero?
Innanzitutto, le assicurazioni non pagano se c’è dolo! Per anni, il colpo di frusta ha rimpinzato le tasche di chi si fingeva morto defunto, dopo un tamponamento a 15 km/h.
Inoltre, non progettate di stipulare un contratto a posteriori; troppo facile! L’assicurazione è un contratto che copre da un rischio, non un evento già accaduto o certo! Questo per definizione!
Consigli per gli acquisti
Che requisiti deve avere un’assicurazione perché paghi allora? Domanda più che lecita; questi i miei consigli, dettati dall’esperienza:
- il massimale: non lesinate su questo, anche perchè la differenza di costo a volte è minima; le assicurazioni fuggono dai “piccoli” rischi che sono molto probabili, ma sono disposte a pagare “tanto” se il cliente lo richiede;
- carenze, franchigie, scoperti, rivalse: prestate attenzioni a queste parolacce della lingua assicuratese!
- la carenza è quel periodo successivo alla decorrenza di un contratto, durante il quale la copertura ha un effetto nullo o limitato;
- la franchigia è quella porzione di danno che rimane a carico dell’assicurato: può essere fissa o percentuale (scoperto);
- la rivalsa è la possibilità che una compagnia si riserva di chiedere al cliente un risarcimento per quello che ha pagato, qualora ci sia stata un’inadempienza da parte di questo (il classico esempio della guida in stato di ebbrezza)
- CGA, KID, DIP: non sono solo sigle assurde. Le Condizioni Generali di Assicurazione a volte sono libri di cento pagine, ma da Gennaio 2019 il Documento Informativo Precontrattuale e il Key Information Document (per gli strumenti finanziari) hanno permesso al cliente una scelta veloce, ma consapevole!
Last but not least
Ultimo consiglio: affidatevi ad un professionista! A volte, può risultare oneroso; ma sfruttare la consulenza di chi studia ore e ore per formarsi e mette a disposizione la sua esperienza nel settore è di vitale importanza!
Leggi anche: https://www.adhocnews.it/professione-becchin-scusate-assicuratore/
www.facebook.com/adhocnewsitalia
Tweet di @adhoc_news
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT