MACRON, ISRAELE E LE ITALICHE CHEERLEADERS DI RENEW
All’indomani del 7 Ottobre, l’inquilino dell’Eliseo si riproponeva di inviare contingenti militari a Gaza, così come più volte aveva espresso intenzione di inviare militari in Ucraina, ma oggi, dopo due appuntamenti elettorali politicamente devastanti e che lo hanno portato, di fatto, sempre più verso sinistra, Emmanuel Macron si scopre improvvisamente pacifintista, al punto di richiedere un embargo delle forniture militari nei confronti di Israele.
Un cambio di rotta drastico sul posizionamento internazionale che evidenzia come colui che dalle nostre parti molti considerano un presunto statista, non sia altro che un Giuseppe Conte più raffinato, forse più scaltro, e che in balìa degli eventi e del consenso elettorale perduto, sia disposto a sconfessare se stesso ed i valori europeisti, democratici, occidentali millantati più volte.
Da difensore della democrazia, interventista e convinto, a pacifista di comodo, contrario ad una giusta ed adeguata risposta di Israele al vile attacco subito dall’Iran. Risposta che arriverà e che risponderà adeguatamente anche a quest’onta del pseudoliberale francese.
Adesso diventa interessante attendere le reazioni delle cheerleader nostrane del Presidente francese, quei presunti riformisti o liberali, a seconda delle occasioni e delle opportunità: continueranno a sostenere Israele ed il suo diritto di esistere e di difendersi, oppure seguiranno il vate di Parigi nell’individuare in Israele il nuovo nemico da sedare? E sarà anche gustoso ascoltare come i ragazzi pon-pon di renew giustificheranno questa nuova inversione ad U del loro leader. D’altronde, in certe aree politiche, sono abituati a cambiare sempre opinione, strada, posizione. Non sarebbe la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima.
Certo, sarà un marchio indelebile che rimarcherà una volta ancora come il tempo sia sempre galantualomo nello smascherare l’attitudine a millantare valori a seconda delle esigenze. Elettorali.
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