Manifestazione di Firenze. Una strumentalizzazione della sinistra

Domani 4 Marzo a Firenze si terrà la manifestazione indetta dai sindacati CGIL CISL e UIL a Firenze a difesa della scuola e contro il fascismo (sic!) alla quale parteciperanno – fra gli altri – Conte, Schlein, Nardella e il neosegretario regionale del PD, Fossi.

 Sinistra senza idee e fascismo immaginario

Insomma, Il primo passo del progressismo nazionale e locale ha deciso di inaugurare il novo corso “post primarie ” con un bel tuffo nel ‘900 con buona pace dei reali problemi del Paese e di Firenze.

Invero, si tratta del pantheon di una sinistra ormai sospinta verso il massimalismo radicale che nel tentativo di occultare l’assenza di contenuti, idee innovative e progetti, si rifugia nella lotta al fascismo eterno.

Peccato però che né in Italia né a Firenze sussista alcun pericolo fascista, né tantomeno qualcuno sta attaccando la scuola pubblica. Ma tant’è!

La realtà dei fatti in questo mondo capovolto è una variabile del tutto indipendente. Quello che conta è una narrazione a senso unico che serve a compattare ancor più un popolo già galvanizzato dall’esito delle primarie e che spera in un ritorno alle proprie radici.

Si tratta, dunque, di un evidente errore identitario che tuttavia  è foriero di conseguenze imprevedibili.

I fatti del Liceo Michelangelo tra Savino, Valditara e la Costituzione sconosciuta

Come ormai noto, gli eventi che hanno originato questa manifestazione sono quelli relativi a quanto avvenuto davanti al Liceo Michelangelo. La colluttazione tra studenti di opposte fazioni politiche e la successiva querelle tra Preside dei Liceo Da Vinci, Annalisa Savino e il Ministro Valditara ha ulteriormente acuito la tensione.

Fatti, quelli del Liceo Michelangelo, molto gravi, su cui sta indagando la magistratura e che denotano un clima preoccupante di possibile ritorno all’estremismo politico. Un degenerazione che si traduce in una violenza che va condannata da qualunque parte provenga e contro chiunque sia diretta.

E tuttavia, la sinistra non resiste alla tentazione di leggere questi fatti in modo unilaterale, in rigorosa chiave antigovernativa e, più in generale, contro il centrodestra.

Ciò, anche a costo di evidenti figure non proprio edificanti.

Proprio a Firenze, nell’ultimo consiglio di città metropolitana, la sinistra incorrendo in evidenti errori nel citare la Costituzione e leggi dello Stato ha dato prova della sua evidente impostazione faziosa dei fatti, al netto di ogni serio approfondimento.

Questioni tutt’altro che bagatellari che rischiano di incendiare ancora di più un clima già caldo e di fornire una copertura ideologica, beninteso al di là e oltre ogni intenzione dei relativi protagonisti, come ha ben argomentato il consigliere Alessandro Scipioni nel suo intervento.

Un clima pericoloso

Un certo modo di intendere l’antifascismo è pericoloso perché sfocia in parole d’ordine che alimentano la violenza invece che contenerla. Ad esempio nella precedente manifestazione antifascista fiorentina del 21 Febbraio scorso, i manifestanti hanno cacciato ben poco democraticamente persino il Sindaco Nardella, hanno elevato cori ignominiosi contro Giorgia Meloni, inneggiando alle Foibe con tanto di bandiere titine.

Insomma, un modo violento per manifestare contro la violenza.

No a ogni strumentalizzazione: la politica torni al suo ruolo educativo

Ora, c’è da sperare ardentemente che niente di tutto ciò accada domani e confidiamo in una gestione ordinata degli eventi. Purtroppo, invece, domani saremo probabilmente a commentare una manifestazione che avrà avuto come traino la delegittimazione dell’avversario politico al quale non si può riconoscere legittimità in quanto portare di quel “fascismo generico” contro cui già avvertiva Gentile già qualche decennio fa.

Occorre, infatti, equilibrio e pacatezza, necessità di abbassare i toni da parte di tutti per dare spazio a un serio lavoro culturale che a partire dalla scuola coinvolga i giovani in un percorso di conoscenza fondato su dialogo e confronto e non sulla contrapposizione.

Questa è l’essenza della scuola pubblica che la sinistra dice di voler tutelare e che invece trascura nella polarizzazione radicale delle posizioni.

Ebbene, una classe politica che rinunci a elevarsi a ruolo di educatore equilibrato delle giovani generazioni e inclini verso l’odio di parte, la polarizzazione il populismo ideologico, scherza pericolosamente col fuoco.

E quando destinatari di ciò sono i giovani studenti, non possiamo non preoccuparci di che tipo di futuro ci attende.

Ebbene, Speriamo di essere smentiti domani, ma le premesse non sono affatto buone.

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