Manovra 2025 accolta positivamente dai mercati
Ore 11.30 del 18 ottobre 2024. Lo spread btp-bund è al 117.58, – 1,46% rispetto a ieri, ancora in calo dopo la presentazione del ministro Giorgetti della manovra finanziaria.
È la prova che la manovra 2025 piace davvero ai mercati internazionali
I numeri non mentono ed hanno premiato le prospettive positive dell’Italia. Un riconoscimento che va al di la delle più rosee aspettative. Sono finalmente lontani i periodi bui di un decennio fa quando lo spead Btp/Bund veleggiava oltre il 5%.
Anni di incremento smisurato del deficit, e dei tanti sacrifici di tutti gli italiani costretti a pagare tassi di interessi stellari
E’ da qualche anno oramai che non si vede un risultato dello spread cosi risicato, e un sempre maggiore appeal dei nostri titoli di Stato.
Molto c’è ancora da fare per mantenere il risultato ottenuto oggi. Tuttavia è innegabile la promozione generalizzata del Governo Meloni, che sta mettendo mano anche alla riforma fiscale con il taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni.
La manovra 2025 prevede anche novità nel campo degli investimenti per le famiglie , quali il potenziamento del congedo parentale, l’assegno di mille euro per i nuovi nati e nuovi incentivi per gli asili nido
Ma piu’ di tutto si comprende quale sia la direzione politica di Giorgia Meloni. Le priorità sono chiare. Lavoro, sanità e famiglia sono le parole chiave della manovra 2025. Non più nuove imposte e condoni, non più ulteriori accise e tasse. E non più contributi inutili.
Ogni manovra di bilancio equivale ad un bilancio previsionale di una qualsiasi azienda
Documenti che devono essere in linea con i piani industriali e la mission dell’azienda produttiva. Ogni bene deve essere funzionale alla produzione e alla produttività e ogni risorsa deve essere ben spesa per arrivare agli obiettivi di efficienza e efficacia. Concetti banali, ma che in Italia, a livello politico, si sono persi da tempo. Pur di mantenere il potere, si cercava di accontentare tutti, senza nessuna cernita sull’utilità della spesa. Giorgia Meloni sta scardinando questa pessima usanza italica ponendosi a modello principale quello del raggiungimento degli obiettivi.
Processo non facile perché sottintende avere una precisa idea di Paese
Inoltre il mercato internazionale, attraversato da due pesanti conflitti, ha grossi problemi di insicurezza e volatilità. Primi fra tutti l’approvvigionamento di materie prime e dell’energia. Dopo avere messo in sicurezze le famiglie italiane e il sistema sanitario pubblico, dovranno essere presi in considerazione i processi produttivi delle industrie strategiche per poter essere maggiormente autonomi di fronte a un peggioramento della conflittualità internazionale.
In primis si dovrà riconsiderare i processi di sicurezza energetica e ripensare ad un nuovo periodo di analisi della politica industriale e del lavoro, oramai latitanti da molti, troppi, anni
Adesso questo processo a step, nelle more della manovra 2025, si intravede.
La fiducia riposta dai mercati ne è una prova, confutata dallo spread minimo tra Btp e Bund, previsto in ulteriore calo. Siamo solo all’inizio di un lungo cammino, ma la via sembra quella giusta.
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