Mario Borghezio, sul conflitto russo – ucraino

Mario Borghezio, sul conflitto russo – ucraino. Mario Borghezio storico esponente della Lega, è stato eurodeputato per 18 anni e parlamentare della Repubblica per 9. Durante la sua lunga carriera politica ha anche ricoperto un incarico di sottosegretario al ministero degli interni.

Lo abbiamo intervistato per chiedergli un parere sulla situazione internazionale con particolare riferimento alla guerra in Ucraina ed alla tragedia di Cutro.

Onorevole Borghezio, crede che il governo abbia delle responsabilità responsabilità per quello che è successo a Cutro?

Io credo che a Cutro si sia riprodotta, come del resto altre volte, una tragedia che sicuramente ha dei responsabili morali. E sono tutti quelli che, fino ad adesso, hanno espresso delle valutazioni che potremmo definire moralistiche, sulla questione che invece attiene alla capacità di un Paese alla capacità di saper governare,  quindi affrontare con determinazione un problema grave come quello del traffico di esseri umani.

Il Mediterraneo preoccupa sempre di più, l’Italia che ruolo dovrebbe avere in quello che un tempo era definito il mare nostrum?

L’Italia per la sua posizione geografica, è la naturale candidata, quasi direi necessitata, ad avere un ruolo di protagonista in tutto quello che è il Mediterraneo. A maggior ragione davanti a un problema che la situazione demografica e sociale dell’Africa rende impellente. Potenzialmente devastante.

Quali dovrebbero essere le misure per arginare gli scafisti?

Indubbiamente il punto centrale della questione sta nell’azione di prevenzione. Nella necessità di attenuare, se non risolvere totalmente i gravissimi problemi di natura economica, sociale e politica che creano in quei paesi sacche enormi di popolazione intenzionata a proiettarsi in Europa.

Se non si procede con determinazione e con interventi seri e mirati in questo senso, i problemi resteranno totalmente inevasi. Occorre un intervento che, a mio avviso, può venire soltanto attraverso il rafforzamento, se non la creazione di una struttura economica nuova ed efficace, dal punto di vista produttivo, in questi paesi africani.

Tutto ciò, con l’aiuto e l’intervento fattivo, del nostro sistema di piccole e medie imprese agricole, industriali, in tutti i settori nei quali in Europa siamo leader.

La situazione in Ucraina, ha visto l’intervento del presidente XI Jinping. Crede che l’asse Russo cinese, possa far volgere in favore di Putin il conflitto?

Il quadro di una situazione, che ormai è destinata ad essere sempre più policentrica della politica mondiale, sarebbe assurdo ed addirittura idiota da parte di un paese, come l’Italia, direttamente toccato dalla questione ucraina, ignorare o sottovalutare l’importanza dell’intervento della diplomazia russo – cinese.

Cosa ne pensa della politica internazionale italiana oggi?

Temo che la parte più oltranzista dell’Alleanza Atlantica abbia fortemente condizionato e direi privato delle sue grandi potenzialità la diplomazia italiana. È una situazione da correggere presto e con molta energia.

Gli interessi dell’America, e gli interessi dell’Europa li potrebbero portare a dividersi su questioni rilevanti?

L’Europa deve prendere coscienza del fatto che su molti temi, tra cui l’Ucraina, i nostri interessi di nazioni europee non collimano, e magari sono proprio contrastanti, con quelli degli Stati Uniti d’America. La nostra fedeltà atlantica non è in discussione, ma altro è la sudditanza cieca ed assoluta alle scelte, specie se non propriamente esemplari, della politica estera americana.

I Brics potrebbero rappresentare, magari insieme ad altri paesi emergenti, in un mondo multipolare, l’alleanza più forte?

Sicuramente la natura, la posizione geopolitica e la storia del nostro Paese ci portano a ritenere importante un rapporto forte con queste realtà. Realtà che, anche dal punto di vista economico oltre che demografico, pesano nella politica mondiale.

Crede che la Via della Seta, sarà in grado nei prossimi anni di superare il Commonwealth occidentale, portando l’Asia ad essere il punto di riferimento per l’economia mondiale?

Ferma restando la difesa della nostra sicurezza dal punto di vista strategico, ogni possibile collaborazione con l’Asia, ed in special modo con Paesi come la Cina e l’India, è fondamentale.

Ha mai pensato che questa guerra potrebbe davvero degenerare in qualcosa di irrecuperabile, coinvolgendo potenze nucleari ?

Il pericolo c’è, ed è evidente a tutti, anche se i nostri mass media sembrano voler fare di tutto per cercare di tranquillizzare un’opinione pubblica che, in caso contrario, sarebbe fortemente scossa, laddove si chiamassero, anche da parte dei media più importanti, le cose con il loro nome.

Che ne pensa di un paese che è nella NATO come la Turchia, ma in questo momento si sta mostrando un mediatore?

La politica estera della Turchia, è sicuramente sfaccettata, lungi da me pensare che abbiamo davanti a noi un partner affidabile al 100%. In ogni caso ritengo che, un’Unione Europea, che sapesse usare con forza e credibilità la propria influenza, specialmente nella questione migratoria, potrebbe ottenere risultati, anche nel caso degli impegni, che si è ritenuto di ottenere da parte della Turchia, una maggiore garanzia di efficacia e di durata nel tempo.

Cosa dovrebbe fare il governo quindi riguardo alla guerra in Ucraina?

Io credo che un Paese come il nostro, in cui l’altissima guida morale del Santo Padre, non può essere certamente ignorata da nessuno, avrebbe tutti i motivi e tutti i mezzi per contribuire ad un intervento efficace per la pace. Anche ascoltando questi moniti così importanti ed illuminanti.

 

Leggi anche: Medioevo USA: licenziata per il David

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version