Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per il reato di bancarotta. L’inchiesta è condotta dalla procura di Paola. Ferrero si trova attualmente nel carcere di San Vittore.
L’arresto è avvenuto a Milano. Ai domiciliari, a quanto si apprende, sono finiti anche la figlia di Ferrero, Vanessa, e un nipote.
Nell’ambito delle indagini a suo carico, sono state svolte perquisizioni in varie regioni, tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria. L’inchiesta non è legata a questioni calcistiche relative alla Sampdoria bensì ai fallimenti di alcune società calabresi di Ferrero che operano nel settore cinematografico.
Leggi anche: https://www.adhocnews.it/verso-lobbligo-vaccinale-in-europa/
www.facebook.com/adhocnewsitalia
Altre vicende giudiziarie di Massimo Ferrero
Il 4 febbraio 2016 il Tribunale di Busto Arsizio (VA) lo condanna a un anno e dieci mesi per distrazione di fondi per la vicenda del crack Livingston; la condanna è avvenuta dopo il patteggiamento e prevede l’affidamento ai servizi sociali oltre a 850.000 euro di risarcimento al Ministero dello sviluppo economico.
Nel luglio 2017 la Procura di Roma indaga per appropriazione indebita e riciclaggio; Ferrero avrebbe usato i conti correnti della Sampdoria per fini personali. E per rimpinguare le casse di società dello spettacolo a lui riconducibili e della Livingston.
Il 28 novembre 2018 il gip su richiesta della Procura emette un ordine di sequestro preventivo di beni nei confronti di Ferrero e di altri cinque indagati per un valore complessivo di 2,6 milioni di euro; dalle casse della Samp sarebbero spariti 1,2 milioni di euro ovvero parte dei soldi incassati per la cessione di Pedro Obiang nell’estate del 2015.
Allo stesso tempo la Procura della Federcalcio apre un fascicolo su di lui. A distanza di un mese il Tribunale del Riesame ordina il dissequestro dei beni per Ferrero e altri quattro indagati: la compagna Manuela, la figlia Vanessa, il nipote Giorgio e Andrea Diamanti (membro del CdA della Samp).
Il 3 luglio 2020 la Procura di Roma, in persona del Pubblico Ministero Maria Sabina Calabretta, chiede il rinvio a giudizio per Massimo Ferrero, accusato di aver sottratto un milione e 159.000 euro dalle casse della squadra dirottando sui conti di una sua società, la Vici Srl, parte della somma percepita dalla vendita del calciatore Pedro Obiang. I capi d’imputazione sono appropriazione indebita, truffa, autoriciclaggio e dichiarazione fraudolenta.