I più maturi di voi lettori si ricorderanno che ogni volta che Berlusconi voleva fare qualcosa contro il sistema, o stava per vincere troppo… TAC! Avviso di garanzia. Ormai era una tradizione, come il panettone a Natale. Non se ne poteva fare a meno.
Adesso Berlusconi (povero Silvio!) ha ormai ben poco da dire. E mi pare anche il miimo. Alla sua età e col suo stato di salute sempre più precario, mi chiedo chi gli dia ancora la forza e la voglia di farsi vedere in pubblico.
Ogni maestro ha però sempre un discepolo. E questo discepolo è in molte cose Matteo Renzi. Oggi Renzi è la scheggia impazzita della sinistra. Tende la mano a Letta, ma per tirarlo per terra. Allunga la gamba ai 5S, ma per fare lo sgambetto.
Per essere un uomo di sinistra, ha molti atteggiamenti da centrodestra. Da Berlusconi, per l’appunto. E quindi è fastidioso, decisamente fastidioso. Va tamponato in qualche modo. E come? Facile, facile.
Nelle sue ultime dichiarazioni di inizio luglio disse: “Stiamo ragionando se firmare o meno il referendum sulla giustizia, ci sto pensando anche personalmente, non c’è obbligo di partito”. Riforma della giustizia? Argomento spinoooooso. Delicatiiiiiissimo. Porta guai solo a parlarne.
E infatti i guai sono puntualmente arrivati: indagato per finanziamento illecito (leggi qui l’articolo). Di una puntualità confortante. La procura di Roma ha fatto la sua mossa.
E come se non bastasse, nella giornata di ieri è arrivato anche l’avviso di apertura indagine per la conferenza di Abu Dhabi. La procura di Firenze va in soccorso a Roma.
Il paradigma causa-effetto berlusconiano è stato confermato in tutto e per tutto.
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