Oggi Matteo Salvini compie quarantotto anni, e sicuramente la maturità politica l’ha raggiunta da un pezzo.
Ha iniziato come tanti ragazzi da liceale a fare politica scolastica, poi è diventato un giornalista, consigliere comunale della sua Milano, deputato ed eurodeputato con risultati sorprendenti.
Ma soprattutto Matteo Salvini ha stupito per la profonda trasformazione che ha apportato nella Lega. Ha iniziato dirigendo la sezione cittadina. Poi è diventato segretario provinciale, segretario della Lombardia, e infine segretario federale della Lega Nord.
Il momento era particolarmente difficile. La segreteria di Roberto Maroni non riusciva ad arginare l’emorragia di consensi che stava sempre di più il erodendo la struttura del partito fondato da Umberto Bossi. Ed è proprio qui che è riuscito prima a dimostrare la capacità di riprendere elettori, galvanizzare un elettorato allo sbando, ed aprile nuovi bacini di consenso.
Sorprendentemente, appena sei mesi dopo la sua elezione a segretario della Lega ottenne un risultato significativo. Portò il movimento ad essere il quarto partito italiano, ma anche e soprattutto sposando nuove tematiche economiche che iniziarono a limitare la retorica indipendentista del carroccio in favore di quella sovranista.
Da partito regionale a nazionale
E da quel momento prese corpo una nuova linea politica che permise ciò che sarebbe stato reputato assurdo fino ad appena un anno prima. La trasformazione di un partito regionalizzato e strutturato solo in una parte del paese, in un partito nazionale.
Cosa inimmaginabile, l’operazione portò la Lega non solo a diventare un partito nazionale ma a diventare in breve tempo il primo partito italiano. Il periodo dell’ascesa di Matteo Salvini coincideva in buona parte con quello dell’ascesa di Matteo Renzi.
Solo che nel 2014 sembrava inarrestabile l’ex rottamatore mentre oggi le parti si sono nettamente invertite. Salvini è riuscito a ricoprire la carica di ministro dell’Interno e quella di vice premier. Solidificando la a sua immagine di uomo politico nazionale.
Attualmente sta portando avanti una scelta governativa che continua ad accreditarlo come autorevole leader di un partito responsabile.
Salvini è riuscito sicuramente ad aggiudicarsi negli anni il primato di consenso da parte del popolo italiano; oggi sta rendendo materialmente impossibile ignorare questo primato anche alle forze di palazzo, all’apparato statale ed a quella burocrazia che fa resistenza ai cambiamenti.
Questo compleanno segna ormai la piena maturità del leader.
Difficilmente in futuro si potrà precludere al leader leghista quello che da tempo le elezioni gli consegnerebbero, a detta di tutti i sondaggisti e gli osservatori, la guida di governo.
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