Lei si chiama May Thai, è italiana, ha 23 anni, e si diletta in triple anali. Lei le fa, lei le vuole fare, lei si diverte a farle. E ti spiega pure come: si mette in doggy-style, un uomo sotto di lei, un altro sopra, e un terzo che si deve “infilare” nel mezzo, oppure due uomini distesi, a forbice, entrano dentro di lei sopra di loro a cavalcioni, e un terzo uomo che si… o insomma, si fa prima a vedere un triplo anale di May Thai che a scriverne, una tripla anale è più facile a farsi che a dirsi, ma che dico, facile non lo è per niente, come non è per niente sicuro e assolutamente NON consigliato provarci in privato.
Le triple di May Thai sono sua abilità porno, farle per lei è sì divertimento ma è un lavoro, che lei fa sì per sua scelta e convinzione, ma pure perché ha metodo, allenamento, e sa i “codici”, ovvero le basi e regole e “trucchi” che permettono a una pornoattrice di recitare e realizzare in modo naturale ciò che naturale non è. May Thai è nata a Trieste, da madre thailandese e padre italiano: ha vissuto e studiato nella località di Muggia, ha la maturità classica e dopo il diploma si è trasferita a Praga, odierna capitale del porno europeo.
LegalPorno
Qui May ha iniziato a fare la modella porno per poi passare ai set, e lei racconta che, al contrario di gran parte delle sue colleghe, ha scelto di darsi subito all’hard più estremo, sezione penetrazioni multiple. Lei ci si trova a suo agio, le riescono, e tale sua valenza l’ha portata a diventare nome di punta di “LegalPorno”, casa di produzione di porno estremo tra i numeri uno in Europa e fuori. May Thai dice che ha scelto il porno quale lavoro per pagarsi gli studi: è infatti inscritta alla facoltà di Medicina, e ha intenzione di diventare chirurgo plastico.
Queste sue ambizioni, associate al candore con cui ne parla e ne dà prova, hanno lasciato di stucco persino sua maestà Rocco Siffredi che, ammaliato dall’esoticità di May, l’ha convocata da lui a Budapest, sapendo nulla di lei, men che meno fosse sua compatriota. È fenomenale la faccia di Rocco quando scopre che May Thai è sì italiana, ma che è una amante di doppie e triple! Se è infatti inusuale che una ragazza così giovane si butti a far porno tra i più complicati, è ben più singolare trovarne una che te lo fa con la stessa nonchalance e professionalità di May Thai.
Le gang-bang 10 a 1
Sue specialità sono anche le gang-bang 10 a 1, dove in generale il suo corpo ma nello specifico il suo ano, è preda di 10 uomini che la possiedono a turno, in fila, senza sosta, e senza darle (apparente) tregua. Forse stupisce che una ragazza dall’aspetto dolce e soave e naïve come May Thai possa sfrenarsi in anali e doppi e tripli: spero che ciò non sia legato al cliché della donna orientale passiva e docile. Sebbene May abbia fatto anche porno massage, ormai la figura dell’asiatica legata unicamente a questo genere porno sta scemando, e meno male!
Forse May Thai dovrà rallentare i suoi studi perché nell’ultimo periodo la sua ascesa nel porno ha subito un’accelerazione: se nel suo curriculum spiccano collaborazioni con grandi studios USA come pure un porno per “Dorcel”, nome storico del porno francese e internazionale, la stella May Thai brilla ed è cercata da sempre più porno-brand di grido. Di pari passo è la sua ascesa social e in special modo onlyfansiana, insieme al numero dei suoi fan.
Figlia d’arte
Ecco, tra i suoi fan erge la massima parte innamorata pazza, ma c’è e fa rumore qualcuno che critica e non scusa i suoi minuscoli seni. Al di là delle mire medico-professionali di May Thai, io non tifo affinché modifichi un centimetro di ciò che madre natura le ha dato, come non giustifico, e qui fermamente, chi sui social la canzona per come pronuncia la S!
C’è chi spiffera e marca che May Thai sia figlia d’arte, in quanto sua madre 20 anni fa era una ballerina e si esibiva in un night club di Trieste: il nesso tra fare la ballerina e l’attrice porno, per giunta di triple anali, non so a voi, ma a me sfugge. Ma come deve essere, nel privato, nella realtà, l’uomo ideale di May Thai? Ce lo deve avere plus-size, o… normale? “Lo deve saper usare!”, risponde semplicemente May, e se lo dice una per lavoro abituata a prenderne tre alla volta…!
Barbara Costa per Dagospia
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