Meglio poter scegliere. Meglio che il corpo elettorale possa decidere, chi viene chiamato a rappresentarlo. Ieri abbiamo visto in America il popolo repubblicano, scegliere di non ricandidare addirittura la figlia di un ex vicepresidente. In America chi va in parlamento è scelto in collegi uninominali dagli elettori. Ma anche chi candidano i partiti viene scelto dagli elettori di quel partito,con le elezioni primarie.
In Italia ci sono le corti
Uno dei peggiori difetti della democrazia italiana è proprio che i parlamentari siano determinati, da processi decisionali che passano per le odierne corti e gli odierni cortigiani. Chi debba essere candidato in parlamento viene indeciso nelle segrete stanze delle segreterie di partito.
Il problema peggiore è che attualmente i partiti sono sempre più personalistici. Senza una vera e propria democrazia interna. Con tutte le degenerazioni del leaderismo.Quindi hanno una dirigenza mediocre e solitamente cooptata.
Questo porta ad un altro grave problema nel momento della formazione delle liste. Poiché i segretari di partito cercano di non inserire dirigenti capaci di metterli da parte. Dunque spesso si rivolgono a mezze tacche, che nella selezione delle candidature scelgono i peggiori.
Il voto non salva la qualità degli eletti
Le votazioni dovrebbero essere un appello. Il momento decisivo. Quel quando il corpo elettorale determina chi veramente debba rappresentarlo. Ma il problema è in realtà molto più profondo in Italia.
Una volta fatte e determinate le candidature, c’è ben poco da fare. Perché è vero che questo e quel partito possono avere meno eletti. Ma sono comunque tutti dei nominati, non dei deputati dei senatori democraticamente eletti.
La democrazia svilita
Anche nella Repubblica Popolare Cinese si votano i rappresentanti, stabiliti nelle liste del partito . Come anche durante la legge Acerbo si votava per il listone unico fascista. Formalmente a votare si andava. Ma la democrazia era svilita.
La democrazia viene svilita ogni qualvolta gli elettori non possono investire direttamente o revocare gli eletti. Perché perdono quel potere di controllo che è alla base della sovranità popolare che la rende qualcosa di concreto. Non una mera espressione convenzionale.
Tutto già deciso
Nei collegi è presente un candidato che va votato sì dalla maggioranza degli elettori. Ma questi ultimi non possono disgiungere il loro voto dal Partito giudicando solo il candidato .
Paradossalmentesi chiede ad un elettore di votare su una scheda Il simbolo con lista bloccata per il proporzionale che elegge i due terzi dei rappresentanti ed automaticamente anche il deputato o senatore di quel collegio.
In un ragionamento simile va da sé che le letture non abbia la libertà di scegliere serenamente. Infatti il non votare quel senatore deputato avrebbe una ripercussione diretta su quel premio di maggioranza e su quei due terzi di eletti.
Questo è un altro fattore di forte impoverimento per la qualità della nostra democrazia.
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