La reporting season rappresenta come di consueto un evento di grande importanza, grazie al quale gli analisti finanziari possono avere una visione più dettagliata sulla stato di salute delle aziende quotate e soprattutto conoscere le loro prospettive di crescita per i mesi successivi. Le trimestrali di Aprile, tuttavia, assumono un ruolo decisamente rilevante, in quanto costituiscono la prima vera occasione per fare un po’ di luce su come la crisi geopolitica in corso stia impattando sull’economia reale: è noto ai più, infatti, che lo scoppio della guerra in Ucraina ha esasperato tutte le problematiche che già affliggevano i vari governi centrali – difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e conseguente aumento dei prezzi e inflazione su tutte -, ma l’impossibilità di quantificare l’entità dei danni e di formulare delle congetture sulla durata delle ostilità e sulla gestione della ricostruzione hanno impedito di azzardare qualsiasi ipotesi.
Con l’inizio della stagione degli utili, invece, le aziende forniranno la fotografia di una situazione che riguarda almeno in parte il contesto di crisi -dati relativi a Marzo e parte di Febbraio – e in tanti, fra addetti ai lavori e semplici investitori, temono per le elevate probabilità che possa calare sui mercati finanziari una pioggia di profit warning.
Ad ogni modo, anche se si materializzasse uno scenario non troppo favorevole per i titoli equity, occorre tenere in considerazione la variabile inflazione: difatti la posizione delle principali Banche Centrali, meno accomodante rispetto al passato, e lo stato del comparto obbligazionario a livello globale non offrono molte alternative, con un rischio più contenuto, per l’implementazione di strategie utili a proteggersi dall’erosione del potere di acquisto dei risparmi personali.
Titoli azionari: i settori da monitorare
Innanzitutto, è utile sottolineare che per investire sui titoli di borsa è importante tenere conto anche dei settori più interessanti del momento. Per questo, risulta fondamentale rimanere sempre aggiornati sulle azioni: una selezione delle migliori viene proposta dagli esperti di Investireinborsa.net, portale specializzato che mette a disposizione degli utenti tutte le risorse necessarie per avvicinarsi con consapevolezza al mondo del trading online. Tra le azioni da monitorare ci sono quelle relative al comparto energia che, come già accennato, ha beneficiato enormemente delle tensioni internazionali; per questo motivo un colosso del settore, quale è Aramco, risulta molto interessante.
Il Gruppo Saudita degli idrocarburi, con una produzione di oltre 10 milioni di barili di greggio al giorno, rappresenta uno dei più grandi fornitori di combustibili a livello mondiale. Un elemento che gioca a favore del ruolo strategico della compagnia è sicuramente il forte legame con il mercato asiatico, forse la piazza caratterizzata dalla maggior domanda di materie prime.
Nel segmento della tecnologia merita una citazione ASML Holding, società olandese appartenente al settore dei semiconduttori: recentemente l’azienda ha incrementato parecchio la sua capacità di produzione e ciò avrà enormi benefici sul fatturato e sui numeri di bilancio. Nel campo della litografia è una delle realtà di punta e fra i suoi partners commerciali figurano nomi del calibro di Intel, Samsung e TSMC. Rimanendo in quest’ambito, richiede un approfondimento Microsoft: la società, forte dei numeri che l’hanno resa protagonista per crescita di fatturato e utili, nei prossimi mesi dovrebbe spingere ancora di più l’espansione della divisione data cloud, importante fonte di ricavi.
Broker online: investire su titoli internazionali
Per investire su un paniere di azioni così variegato per area geografica di appartenenza, può risultare vantaggioso fruire dei servizi di un broker online. Tali intermediari finanziari, infatti, per interfacciare i risparmiatori con le varie piazze internazionali, non prevedono costi aggiuntivi rispetto a quelli applicati per la gestione dell’operatività sui mercati domestici.
Inoltre la sottoscrizione di un rapporto e il rilascio della piattaforma di negoziazione non richiedono alcuna spesa: la sola commissione imputabile alla fase di compravendita è lo spread esposto tra i livelli bid e ask del titolo trattato.
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