Minneapolis brucia: violenze e saccheggi. Arriva la Guardia nazionale

MINNEAPOLIS

Minneapolis – E’ ancora alta la tensione a Minneapolis con saccheggi e devastazioni dopo la morte del 46enne afroamericano George Floyd rimasto soffocato durante un fermo di polizia. I media Usa riferiscono che nella notte di giovedì un commissariato è stato dato alle fiamme mentre continuano le violente proteste, anche in altre città. Intanto il governatore del Minnesota Tim Waltz ha richiesto l’intervento di 500 unità della Guardia nazionale.

Il commissariato del terzo distretto dato alle fiamme

Il commissariato del terzo distretto preso d’assalto e di cui facevano parte i quattro agenti ritenuti responsabili per la morte dell’afroamericano è poco distante da dove è morto Floyd. Gli agenti avevano eretto una recinzione intorno alla stazione di polizia, presa d’assalto da migliaia di manifestanti che poi sono riusciti ad abbatterla. Secondo i rapporti, i manifestanti sono entrati nell’area del commissariato dopo che la polizia sul tetto aveva tentato di disperderli usando granate stordenti “flash bang” e gas lacrimogeni. Il commissariato è stato quindi evacuato “nell’interesse della sicurezza del personale”, tratta in salvo con un elicottero. A quel punto i dimostranti sono entrati e hanno dato fuoco alla stazione di polizia.

Il capo della polizia: “Non potrò permettere che si ripetano saccheggi e violenze”

Ieri il capo della polizia di Minneapolis, Medaria Arradondosi è “scusato nel modo più assoluto per la pena, la devastazione e il trauma che la morte di Floyd ha provocato alla sua famiglia ed ai suoi cari”. Tuttavia ha avvertito che non potrà permettere che si ripetano i saccheggi, gli incendi e le violenze che si sono registrate finora. Devastazioni che il capo della polizia imputa a “gruppi esterni” al movimento di protesta. Nei saccheggi c’è stata anche una vittima: il proprietario di un banco di pegni ha ucciso un intruso a colpi di pistola.

La protesta si allarga ad altre città Usa

La protesta si è allargata anche in altre città d’America, tra cui New York, Oakland, in California, e Denver, in Colorado. Manifestazioni pacifiche anche a Chicago e San Francisco. Almeno 30 persone sono state arrestate a New York. Momenti di tensione intorno a City Hall, la sede del municipio, dove c’è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell’immondizia e aver bloccato la circolazione. A Denver, invece, è scattato il lockdown dello State Capitol, l’assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati durante una manifestazione di protesta.

Trump: “Questi teppisti stanno disonorando la memoria di George Floyd”

Il presidente Donald Trump, che ha definito scioccante il video della morte di Floyd, punta il dito contro i dimostranti e li chiama “teppisti”. Inoltre il capo della Casa Bianca è molto critico con la debole risposta del sindaco dem di Minneapolis Jacob Frey, che deve “tenere la città sotto controllo, altrimenti manderò la Guardia nazionale e farò il lavoro giusto”. “Questi TEPPISTI stanno disonorando la memoria di George Floyd – scrive Trump su Twitter – e non lascerò che ciò accada. Riprenderemo il controllo ma quando iniziano i saccheggi, scattano anche le sparatorie”, conclude il presidente.

 

Ludovica Colli per www.ilprimatonazionale.it

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