L’insostenibile crisi della ragione.
E’ di pochi giorni fa la notizia che a vincere il concorso di Miss Portogallo è Marina Machete, 28 anni ed assistente di volo ed è un transessuale nato biologicamente uomo. Questo è stato possibile perché da quest’anno gli organizzatori del concorso di bellezza hanno modificato le regole di accesso alle iscrizioni consentendo anche alle concorrenti transgender di partecipare al concorso riservato alle donne.
Siamo al paradosso nel paradosso.
Miss Portogallo in una intervista aveva dichiarato: “Tutte le donne sono uniche e differenti le une dalle altre. L’uguaglianza, però, può essere raggiunta solo se partiamo tutti dallo stesso punto di partenza, con le stesse opportunità indipendentemente dai nostri privilegi, risorse, status o condizione sociale”.
Una lotta per far riconoscere un diritto che diritto non è!
La cosa più insostenibile è il cortocircuito della ragione: in nome di un’uguaglianza fondata su una drammatica perdita del centro, si toglie alle donne il diritto di avere una competizione libera dal maschilismo imperante e si permette a degli uomini di togliere loro anche il primato sulla bellezza femminile.
Siamo allo squallore puro: “Tu donna non puoi competere con gli uomini nemmeno in femminilità.”
Questo non è solo raccapricciante ma stravolge il concetto stesso di equità sociale, capovolge il principio stesso di parità di genere. Tutto questo è socialmente ingiusto, culturalmente sbagliato e moralmente deprecabile.
L’inesorabile decadenza dei valori influenzerà anche Miss Italia?
In questa deriva culturale e valoriale si inseriscono influencer, nomi dello spettacolo, testate giornalistiche e riviste glamour a sostegno di questa scelta quasi lamentando un ritardo dell’Italia a stare al passo con i tempi. Tuttavia per il momento in Italia sembra effettivamente che non verranno apportate modifiche ai criteri di partecipazione al concorso.
«Nel mio regolamento non ho ancora aperto alle transgender poiché ritengo che debbano essere nate donne» con queste parole Patrizia Mirigliani, storica organizzatrice del concorso, ha spiegato in una intervista che Miss Italia dovrà essere nata donna biologica. La Mirigliani ha anche precisato: «Finché andrà avanti il mio regolamento sarà così.
E, per ora, non ritengo di cambiarlo. La tradizione di un concorso che esiste da 84 anni ha una sua importanza. L’Italia è un Paese particolare. Al momento, solo due transgender hanno chiesto di partecipare a Miss Italia. Il mio regolamento attuale non lo consente» Frase per la quale è stata attaccata duramente ma che lei ha liquidato commentando: «Quando fanno i concorsi per le drag queen le fanno partecipare le donne?»