Moda – Pitti Immagine uomo si è svolto in sordina e in streaming la scorsa settimana, stessa sorte per Milano moda Uomo in corso fino a domani. Negozi chiusi per mesi a causa della pandemia e così anche la moda scivola verso il baratro della crisi.
I dati di previsione di quest’anno sono molto pesanti per la seconda industria italiana che fatturava 100 miliardi annui. La perdita è stimata al momento in un meno 25%.
La moda è quindi uno dei settori più colpiti dalla pandemia, anche se i consumi dell’e-commerce sono saliti, così come sono cresciuti tutti i gruppi che vendono online. Certo il crollo del fatturato era atteso; e c’è comunque stato un miglioramento rispetto alla fase critica del primo LOCKDOWN quando il settore registrò perdite del 45%.
Gli ordini erano poi tornati ad aumentare a settembre, complice l’idea che il peggio fosse ormai passato.
Poi sono arrivate le nuove misure di contenimento e l’andamento del comparto è tornato ad essere negativo.
Il futuro è incerto perché gli scenari sono in continua evoluzione, la Camera nazionale della moda si augura che verso giugno/luglio la situazione migliori per tornare ad un consumo accettabile verso fine anno.
Ma per tornare ai consumi pre covid servirà molto tempo. Forse il 2022 potrebbe essere l’anno giusto, se la campagna di vaccinazione proseguirà con successo. Certo le vendite online, e in generale il digitale, hanno permesso al comparto moda di non sprofondare, le sfilate online della fashion week Milanese sono state visibili in tutto il mondo, ma la moda è fatta di touch and feel. Perché toccare e sentire un un abito non potrà mai essere sostituito dal digitale.
Quindi come ha dichiarato Carlo Capasa, presidente della camera della moda, ‘benissimo il digitale, ma non vediamo l’ora di tornare alle sfilate fisiche’.
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