Moody’s premia l’Italia
Ogni tanto una piccola soddisfazione. L’Italia sta ricevendo messaggi di fiducia a livello internazionale, più di quanto era successo in passato.
Lo dimostra l’ultimo comunicato dell’agenzia di rating internazionale dello scorso venerdì 17. Moody’s ha mantenuto il rating Baa3, alzando a sorpresa l’outlook dell’Italia da negativo a stabile.
Una virata non di poco conto. Il ministro Giorgetti ha espresso soddisfazione, accogliendo “con molta soddisfazione il risultato che conferma, nonostante le tante difficoltà, quanto il Governo stia ben operando per il futuro dell’Italia”.
Giudizi lusinghieri all’Italia anche dalle note pubblicate a margine del rating
Moody’s ha spiegato che l’outlook stabile è dovuto “alle prospettive di stabilizzazione positiva della forza economica dell’Italia, alla salute del suo settore bancario e alle dinamiche del debito pubblico”. L’agenzia di Warren Buffet prosegue: “Il ciclo economico è sostenuto dall’attuazione del PNRR, mentre le forniture energetiche si sono ridotte grazie all’azione politica del Governo”. Moody’s infine registra che nei prossimi anni “le prospettive dell’Italia a livello economico sono in crescita e ciò potrebbe ridurre il rischio di un deterioramento significativo della forza fiscale”.
Un giudizio più che lusinghiero per Meloni e C., che dimostra quanto le responsabili e prudenti politiche di bilancio che il Governo ha messo in atto lo scorso anno e che intende confermare nella prossima legge di Bilancio stiano finalmente premiando l’Italia.
Adesso c’è molta attesa negli investitori per l’apertura dei mercati dei BTP di lunedì
I titoli dovrebbero subire un rimbalzo al rialzo. Certo, la strada per uscire dal pantano è ancora lunga. Baa3 è un livello di rating medio-basso. In termini tecnici è l’ultimo step al di sotto del quale si entra nell’area degli investimenti speculativi.
L’Italia ha seriamente rischiato ad agosto 2022 la retrocessione, ovvero quando Moody’s ha mantenuto il rating Baa3 con outlook negativo. In quel caso è suonato un pericoloso campanello d’allarme che aveva reso assai nervosi i mercati dei titoli di Stato italiani, molto meno appetibili. Per non perdere investitori l’Italia doveva proporre i propri titoli a tassi più alti. E quindi aumentare ancor di più il proprio debito.
Il Governo tira adesso un piccolo sospiro di sollievo
Le altre due agenzie di rating importanti a livello globale, S&P e Fitch, concedono all’Italia anche loro un rating a tripla B, però in entrambi i casi stabile.
Nonostante l’attuale giudizio moderatamente ottimistico, il “voto” dell’Italia è quindi sempre al limite della sufficienza. Diciamo un 6 meno meno, se lo vogliamo quantificare a livello scolastico. Siamo lontani anni luce a Paesi come Germania, Svizzera, Danimarca, Lussemburgo, Stati Uniti, Canada e Australia che vantano una tripla A da manuale.
Meno quotate invece Francia e Spagna, la prima con una dignitosa AA2, ovvero rating alto con debito di più che buona qualità, la seconda con un Baa1, ovvero due gradini più avanti all’Italia seppure nell’insieme dello stesso rating medio-basso, al pari di Bulgaria e Filippine.
L’Italia per Moody’s è nello stesso gruppo di Romania e India, il che la dice lunga sulla nostra considerazione internazionale.
E l’Inghilterra?
Di poco sotto la Francia in un onesto Aa3, in buona compagnia con Belgio, Irlanda, Repubblica Ceca e Hong Kong.
Diventa importante quindi procedere nella strada della stabilità politica, della serietà delle scelte economiche, della responsabilità verso la comunità internazionale, perché solo così l’Italia dimostrerà di essere capace di “uscire dal guado” e di guardare a testa alta i partners commerc.
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