Morire per 20 cent. Brasile, pieno giorno, due colpi di pistola al volto, la seccatrice fatta secca, per 1 real, 20 contesimi. Niente. Siamo a Rio De Janeiro, la sequenza dell’omicidio viene trasmessa dalle tv brasiliane. Il killer prosegue per la propria strada con una noncalanche disarmante.
Zilda Henrique dos Santos Leandro si avvicina a un uomo in Rua Barao de Amazonas nel centro della metropoli brasiliana, per poi chiedergli, secondo quanto riferito: 1 real. L’uomo (successivamente identificato come Aderbal Ramos) continua ad allontanarsi mentre la donna di 31 anni, conosciuta anche come “Neia” dai locali, lo segue.
L’uomo si ferma, estrae una pistola dalla cintura, spara alla donna due volte mentre tenta di scappare da lui. Neia si accascia nel bel mezzo alla strada mentre Ramos rimette semplicemente la pistola a posto e se ne va. Un passante si ferma quindi per aiutare la donna, in seguito portata all’ospedale statale di Azevedo Lima, dove verrà poi dichiarata morta, secondo il canale televisivo brasiliano Rede-TV.
Il decreto Bolsonaro
Morire per 20 cent. Succede in un paese il cui presidente, Jair Bolsonaro, ex militare, a maggio ha firmato un decreto che consente a un gran numero di persone, compresi camionisti e politici, di portare con sé armi senza per forza doverne spiegare l’utilità. In seguito è stato limitato dai legislatori del paese, che hanno votato per consentire il porto d’armi in pubblico ad un numero limitato di persone.
La nuova versione del disegno di legge deve essere approvata dalla Camera alta del Brasile prima che diventi legge. Il Brasile ha già uno dei più alti tassi di criminalità al mondo.
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