Mosca- Non tarda ad arrivare la risposta russa alle nuove sanzioni emanate da Trump contro la Repubblica Araba di Siria. Come era prevedibile, Putin non è disposto ad abbandonare l’alleato Bashar al-Assad. Dopo anni di lotta al terrorismo condotta fianco a fianco, grazie alla quale l’Isis è stato cancellato dalla cartina geografica della Siria, russi e siriani si preparano ad affrontare insieme anche le nuove sanzioni statunitensi.
Il Ministero degli Esteri russo ha affermato categoricamente che le misure coercitive unilaterali statunitensi imposte alla Siria, chiamate “Caesar Act”, sono illegittime e ostacolano gli sforzi internazionali per risolvere la crisi nel Paese. Contro questa decisione degli Usa, in questi giorni, il popolo siriano è sceso in piazza in tutta la Nazione, con manifestazioni oceaniche a sostegno del proprio Governo.
“Consideriamo queste misure totalmente illegali e illegittime … Continueremo ad aiutare il popolo siriano”. E’ quanto ha dichiarato all’Agenzia Sputnik Il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov. Il quale svolge anche l’incarico di inviato speciale Presidenziale per il Medio Oriente e l’Africa
Bogdanov ha aggiunto: “I nostri compiti rimangono gli stessi … combattere il terrorismo sul territorio siriano … La cooperazione multilaterale continuerà tra i nostri due Paesi, compreso il campo militare. Nessuno può impedirci di farlo”.
In precedenza, Vladimir Jabbarov, primo Vicepresidente russo della commissione per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione, ha affermato che “la Russia continuerà a sostenere la Siria nonostante il cosiddetto ‘Caesar Act'”. Jabbarov ha aggiunto che le sanzioni statunitensi sono “inutili” e non raggiungeranno gli obiettivi sperati.
La presa di posizione di Mosca, ancora una volta, si rivela molto importante nel contenimento dell’aggressività americana.
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