Mosè l’egiziano

Mosè l’egiziano

Se, come ipotizza Sigmund Freud, Mosè era effettivamente un egiziano e non un bimbo ebreo trovato in una cesta e adottato dagli Egizi, una adozione forse inventata al solo scopo di nazionalizzare il padre dell’ebraismo, questa teoria cambia molte carte in tavola.

Mosè non sarebbe stato di conseguenza un profeta ebreo che fuggiva col suo popolo dalla schiavitù, come narrato dall’Esodo

Strani schiavi sarebbero stati se, come dice la Bibbia forse esagerando, detenevano tutto l’oro dell’Egitto. In quel coacervo erano presenti ogni sorta di diseredati, insieme a agiati banchieri, che si accompagnavano ai perseguitati per cause religiose perché seguaci dell’eresia del dio Aton ormai fuorilegge. Un tempo, mettersi in marcia per cercare una “terra promessa” era quasi una consuetudine. Basti pensare ai Ver Sacrum, le Primavere Sacre, periodiche migrazioni di massa delle giovani generazioni degli antichi Romani. Longobardi, Ostrogoti ed altri hanno cercato in passato questa terra promessa in Italia. I Visigoti la cercarono in nord Africa, gli Altaici la trovarono in Asia Minore ed in Asia Centrale.

Recenti ricerche sul DNA eseguite su varie mummie egizie, hanno dimostrato, senza ombra di dubbio, che l’origine del misterioso popolo del  Nilo, sarebbe nel Vicino Oriente

L’area di provenienza è stata indicata nel luogo tra il mar Mediterraneo ed il Giordano. Quelle zone che in seguito sarebbero state abitate da altre genti: Filistei, Israeliti e arabi. Gli Egizi sarebbero stati un popolo affine agli antichi Cananei. Questo era un popolo classificato genericamente tra i popoli camiti ( Canan infatti vorrebbe figlio di Cam secondo il mito), il che vorrebbe dire affine ai molti popoli nord-africani e certi popoli antichi mediorientali, bianchi e non certo di colore ma neanche di ceppo indoeuropeo o di lingua semitica.

Sembra, di conseguenza, che una cospicua parte di questo popolo, in quella che noi chiamiamo notte dei tempi, si fosse incamminata verso Occidentale attraversando un Sinai forse non ancora definitivamente desertificato.

Questo fino ad incontrare il corso del Nilo ancora paludoso

Con questa questa scoperta è stata azzerata e vanificata la tesi dell’origine sudanese e nubiana dell’antico popolo Egizio. Torniamo a Mosè, sacerdote egiziano fuggiasco con un nuovo popolo che desidera plasmare con la nuova religione di Aton, cosa che si rivelerà impossibile. Seguendo il cammino si nota che somiglia chiaramente un de Reditu analogo a quello di Claudio Rutilio Namaziano. I ritorni per il mondo antico erano importanti e simbolici. Anche i ritorni degli eroi Greci sono importanti, di cui quello di Ulisse è solo quello giunto a noi più integro.

Sono come i voli dell’aquila da Oriente a Occidente e viceversa menzionati da Dante

Hanno un simbolismo preciso, così forse il ritorno di Mosè col nuovo popolo verso le sorgenti del sole, di Aton e alle origini verso la culla dei Cananei. Secondo Freud, Mosè venne ucciso prima di arrivare a quella che riteneva la terra di origine, come Enea in Italia dall’Asia Minore. Quella che avrebbe dovuto essere la nuova religione universale venne stravolta e  il nuovo popolo entrò come un corpo estraneo, in modo efferato.

Abbiamo voluto seguire la tesi freudiana e fantasticarci sopra con i nuovi dati che i nuovi studi ci hanno fornito.

Chiaramente sembra un ritorno verso le origini e le sorgenti del sole

Una leggenda dei Visigoti favoleggia di un cervo semidivino che indica a quel popolo l’attraversamento dello stretto di Gibilterra. Questo per dire che molti popoli seguivano segni soprannaturali per incamminarsi verso quella che ritenevano la terra predestinata. Virgilio nell’Eneide descrive una divinità che guida un popolo verso la patria originaria.

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