Operazione Quercia. Così venne denominato il blitz a Campo Imperatore con il quale un commando di tedeschi misto tra paracadutisti e Waffen-SS riuscì, con un audace colpo di mano, a prelevare Mussolini ed a portarlo al sicuro.
L’operazione venne coordinata da Otto Skorzeny, ufficiale delle SS.
In realtà il grosso merito della riuscita dell’operazione era da attribuire ai militari della Fallschirmjäger. Questo era un reparto di paracadutisti dell’esercito tedesco.
Il ruolo di Skorzeny nell’Operazione Quercia
Otto Skorzeny avendo avuto un ruolo centrale nell’individuazione del luogo di prigionia di Mussolini, pretese di essere presente all’operazione. E riuscì ad attribuirsi grossa parte del merito.
Dieci alianti arrivarono a campo imperatore, trasportando anche il generale Fernando Spoleti, che intimò ai militari di guardia, costretto dai tedeschi, di non reagire.
Benito Mussolini fu fatto salire su un aliante, insieme a Skorzeny, un uomo alto quasi due metri, che rischiò di far cappottare il velivolo con il suo peso. Ma alla fine il Duce fu portato in sicurezza a Vienna.
Con la liberazione di Mussolini i tedeschi avevano in mano l’autorevole figura necessaria per ristabilire un’autorevole governo fascista in Italia.
Si sarebbero presto trovati però di fronte ad un uomo, molto poco desideroso di tornare sulla scena politica.
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