Nardella è indeciso se comprare una vocale o girare la ruota. Perché lui la vuole girare a tutti i costi, la brama.
Oltre le tramvie, si è messo in testa di copiare alle capitali europee anche le ruote panoramiche.
Dove, non importa, basta che si faccia.
“L’amministrazione ha sempre ritenuto la destinazione ideale quella delle Cascine, del parco, come avviene in tutte le città europee, anche famose, da Parigi a Vienna. Se c’è questa disponibilità del soprintendente Pessina per la ruota alle Cascine noi la raccogliamo e ci orientiamo a lavorare in quella direzione.”
In principio era al Piazzale
Il fatto è che ‘sta benedetta ruota, che è chiaramente un cazzotto in un occhio per Firenze, al di là del sindaco violinista, nessuno la vuole. Come la Tramvia. Ma, come quella, s’ha da fare comunque.
Che la prima scelta fossero le Cascine onestamente non ci risulta, manco per niente.
L’anno scorso, cavalcando la pandemia, il progetto è stato messo in un cassetto, da cui è tornato fuori per prevederla nuovamente.
Al Piazzale Michelangelo: dal primo dicembre prossimo per un mese e mezzo, fino quindi al 15 gennaio 2022. E probabilmente pure l’anno prossimo, sempre per Natale.
Apriti cielo.
Il Piazzale, appare in totale ristrutturazione, oltre ad essere inadatto alla presenza di una baracconata da Luna Park come questa.
E quindi?
Ora si parla delle Cascine
La ruota sarebbe di 35 metri, e farebbe girare la testa, oltre qualcos’altro, ai Fiorentini.
Già ci immaginiamo come imminenti i tavoli di concertazione con i rappresentanti dei pusher cittadini, trans-nazionali e non, e habitué della domenica di pic-nic alcolici nei Pratoni. La colonna sonora sarebbe latino americana, ovviamente.
Con le abituali risse a fare da simpatico contorno al gran rutilio e giramento panoramico.
Tante le opportunità che offrirebbe tale attrazione. Oltre al sicuro richiamo di clientela extra per commerci più o meno leciti, si creerebbero spazi nuovi.
Potrebbero offrire un luogo appartato, ed in quota, per scambi di beni o servizi.
Cessioni con effetti “stupefacenti” al riparo da sguardi indiscreti.
Oppure nelle navicelle della ruota potrebbero consumarsi rapidi e languidi scambi di effusioni, come anche più concreti frenetici coiti, con le professioniste (e professionisti) che il parco ospita di sera.
Un gran bel panorama.
Non ultimo uso, potrebbe essere quello di servizio di emergenza: nel senso di luogo deputato ad espletare funzioni corporee impellenti, altrimenti orientate a concimare le siepi limitrofe. Insieme alle tonnellate di bottiglie di birra che finirebbero per oliare i complicati meccanismi che la faranno roteare.
Tutto sommato, alla luce di ciò, potrebbe essere una buona idea: rappresenterebbe un volano per l’economia del microcosmo sommerso, ma non troppo, delle Cascine. Bravo Nardella.
Una di quelle ideone che si potrebbero sfruttare anche dal punto di vista centrifugo.
Giusto un paio di giri di rincorsa per far prendere il volo a certe velleità, e lasciare il posto alle reali esigenze di una città che di ruote ha bisogno, ma ben piantate sull’asfalto, possibilmente senza voragini che ne compromettano l’integrità ed il rotolio.
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