La annunciata riapertura temporanea del Centro di Firenze si è risolta già nel primo giorno in una strage di contravvenzioni, a suggellare l’incoerenza e impreparazione della giunta.
Nardella aveva annunciato una parziale revisione della Ztl per venire incontro alle esigenze dei commercianti del centro, ma in poco meno di tre ore, nel primo giorno della riapertura del centro al traffico privato e nuova disciplina Ztl sono state emesse 103 multe, come fa sapere lo stesso Comune di Firenze.
Contravvenzioni a tappeto
Le sanzioni hanno riguardato la sosta irregolare in Ztl, ad esempio 14 casi nella zona del Lungarno Vespucci e 11 in zona piazza Ognissanti, e 17 in aree pedonali.
Una ponderata riapertura del centro storico al traffico veicolare privato è ormai una questione imprescindibile per Firenze.
La Ztl più grande d’Europa, con selvagge pedonalizzazioni sempre più penalizzanti per residenti e potenziali clienti fiorentini, aveva visto un’incrinatura nei giorni scorsi, sbandierata come l’aiuto del Comune ai locali del centro.
I commercianti del centro soffrono
In effetti, la mancanza di turisti in epoca Covid, o comunque la contrazione del loro numero, ha prodotto una crisi degli esercizi commerciali del centro cittadino.
Pochi giorni fa le tragiche vicissitudini di un ristoratore fiorentino hanno posto sul tappeto il calo verticale di fatturato dei commercianti, Nardella si è affrettato ad andare dalla sua famiglia per portare la solidarietà del Comune e dell’amministrazione.
Ma con che faccia?
Da una parte si pedonalizza e si scippa il centro ai fiorentini, che in centro ovviamente non possono arrivare volando, dall’altra ci si duole delle conseguenze.
Poi si cerca il pannicello caldo di una parziale e temporanea riapertura, sfruttando la situazione per elevare sanzioni agli ignari automobilisti, rei di non aver trovato un parcheggio.
E allora perché riaprire?
La decisione del Comune pone l’incongruenza più importante.
Come si fa a annunciare che le pedonalizzazioni saranno uno dei nuovi fari dell’amministrazione e garantire introiti ai commercianti?
Questo si chiedono anche loro.
La protesta il 31 agosto
Istituire il 22 agosto la giornata nazionale del ristoratore. E’ la proposta dell’associazione ‘Ristoratori Toscana’ che lunedì 31 agosto promuove un’iniziativa di protesta in piazza del Duomo, “Abbandonati dalle istituzioni”, dandosi appuntamento dalle 10 sotto la sede della Regione Toscana per ricordare il collega scomparso e per denunciare l’insufficienza di aiuti per il settore della ristorazione.
“Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni – spiega Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana – da mesi denunciamo le difficoltà che ci ritroviamo a vivere tutti quotidianamente. Fino ad oggi nessuno ci ha ascoltati. Nessun aiuto è arrivato, se non il fondo perduto e solo per un mese, anche se i giorni di chiusura sono stati molti di più. E non siamo i soli a non aver avuto sostegni: tutto il commercio, ambulanti, tassisti, partite Iva”.
Per ovviare alla riduzione della tassa di soggiorno, aumentano le contravvenzioni
Più che la volontà di dare una mano agli esercizi del centro, questa parziale riapertura al traffico pare un modo surrettizio per fare cassa
Aprire la Ztl per poi massacrare di multe i fiorentini?
La pressante richiesta delle categorie economiche, ha portato ad una parziale e temporanea riapertura della Ztl per tentare di rosolvere i problemi di negozi e ristoranti in affanno.
Ma i mal di pancia in seno alla giunta hanno portato il sindaco Nardella ad una salda difesa dei divieti di sosta, con il retrogusto di voler fare cassa ai danni dei fiorentini.
I provvedimenti
Da venerdì 28 agosto, la nuova disciplina sperimentale della ztl di Firenze, in vigore fino a fine settembre prevede l’apertura anticipata della ztl da due varchi (dalla porta di lungarno Vespucci/ponte Vespucci e dalla porta di via della Scala/Santa Caterina da Siena), con l’obiettivo di facilitare l’accesso al centro storico, e circa 1500 posti auto a basso costo per venire incontro alle esigenze di parcheggio dei cittadini.
I due varchi saranno aperti dalle ore 16, dal lunedì al venerdì, in 12 autorimesse aderenti alla Cna la prima ora di sosta, dalle 16 alle 24, sarà gratuita; e in alcuni garage aderenti a Confcommercio ci saranno tariffe scontate dal 30 al 50% modulate nell’arco dell’intera giornata.
Nella delibera sono state previste altre misure per agevolare la sosta: il parcheggio di piazza del Carmine, riservato ai residenti dei settori A e O per dare una risposta alla sollecitazione degli abitanti, e la sospensione dalle 20.30 alle 24 di tutti i giorni feriali (sempre fino al 30 settembre) dell’area pedonale nella zona del Mercato di San Lorenzo.
Sarà inoltre prorogata fino al 31 dicembre la gratuità della regolarizzazione dei transiti dei clienti di autorimesse commerciali in ztl, esentando queste ultime dal pagamento delle somme previste.
Riaprire il centro per restituirlo ai fiorentini
Ma tali provvedimenti sono, come è evidente, insufficienti e solo temporanei.
La parola d’ordine è pedonalizzare e pedonalizzare. Quanti i fiorentini che abitano ancora in centro?
Riaprire il centro ai fiorentini è ormai una necessità, averlo chiuso selvaggiamente e pedonalizzato ha portato degrado, turismo straccione e purtroppo gli esercizi vanno in sofferenza, con le tragiche conseguenze che abbiamo vissuto in questi giorni.
Nardella ha continuato a pedonalizzare e poi è andato a portare solidarietà alla famiglia del povero imprenditore. Incoerente a dir poco.
Abbiamo un centro storico patrimonio unico al mondo da tutelare, ed un numero di auto non gestibile per la sua portata. Ma le due cose possono convivere, prevedendo infrastrutture.
Purtroppo abbiamo però pure un’amministrazione, come altre che l’hanno preceduta, che non rispetta Firenze e prende provvedimenti per avere consensi.
Chi ha vissuto il centro negli ultimi trent’anni come me, dal liceo al dopo università, lo ha visto gradualmente ma inesorabilmente scippato ai fiorentini, non realizzando parcheggi né infrastrutture, solo vietando e pedonalizzando, con il risultato che ormai è solo in preda ai turisti.
Un turismo straccione
L’anno scorso sono andato, come mi capita sempre più di rado, a cena in centro.
A parte il Covid, da quanto tempo voi non ci andate?
Una passeggiata e lo spettacolo di gente scalza che ballava e urlava di notte sotto il mio liceo, frotte di scippatori e pusher pochi passi più in là.
Aver allontanato i veri fiorentini, averli messi in condizione di andarsene dal proprio salotto buono è una precisa responsabilità delle amministrazioni fallimentari di questi ultimi decenni.
Una soluzione stridente
Ora la cura sarebbe distruggere anche la bellezza del centro con la tramvia in Piazza San Marco e Via Cavour?
Centro che come è stato detto è patrimonio dell’umanità?
Meglio un treno stridente, è proprio il caso di dirlo, in mezzo alla città o il traffico delle auto private?
Continuo a pensare che aver allontanato i fiorentini che in centro venivano a cena, a passeggiare, in discoteca, ovviamente in auto perché dopo le 20 i mezzi pubblici erano e sono off limits, sia stato un errore che ha contribuito alla situazione attuale.
Chi frequenta dieci giorni una città o anche meno non si può preoccupare del suo decoro o sicurezza purtroppo.
Le botteghe del centro
Il centro era un fiorire di botteghe, negozi storici, nei quali non più di vent’anni fa si andava a fare commissioni, non a comprare un magnete per il frigo a forma di David.
Con l’adesivo Made in China dietro.
Quante botteghe artigiane hanno chiuso per mancanza di clienti?
Quanti fiorentini andavano in centro per negozi che ormai non esistono più. Sono stati soppiantati da esercizi che vendono paccottiglia cinese che sono la fotocopia di negozi di souvenir in tutto il mondo.
È così che si salvaguarda un patrimonio dell’umanità?
Ed in più facendovi passare un treno stridente in vie anguste e storiche?
Quale servizio stanno rendendo a Firenze queste amministrazioni fallimentari?
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