Ci sono cose peggiori che nascere Vacchi. C’è chi non ha da mangiare. Certo, i quattrini (a palate) non ti leveranno lo choc infantile di un padre come Gianluca Vacchi, però col tempo e probabilmente ore e ore di analisi, ci si può convivere.
L’idea che ci terrorizza è quando questa (ancora) innocente creatura si presenterà: Blu Jerusalema. Avere un nome che è una via di mezzo tra un colore e una canzone è roba tosta. Anche per i più duri.
Se poi la fanciullina un giorno chiederà a suo padre di farle vedere il filmino della sua nascita, allora la tragedia avrà il suo compimento. Sì perché il fenomeno bolognese e la sua concubina di 27 anni più giovane, hanno dissacrato anche la maestosità di un atto meraviglioso come il dare alla luce una nuova vita.
In sala parto il vecchietto e la sua giovanissima compagna (con già il tubo della flebo al braccio), hanno inscenato una delle loro tipiche coreografie, coinvolgendo nel balletto anche un’infermiera.
Ci immaginiamo di già la squadra di psichiatri, psicanalisti e terapisti vari che diranno alla diciottenne Blu Jerusalema: dai non è colpa tua. Con il padre ormai 71enne che in sala di attesa cercherà di toccare il cu… alla segretaria dello studio medico.
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