Recensione fumetto: Nathan Never 343, ostaggi
Primo episodio di una serie di nove albi denominati “intrigo internazionale”.
Già dalla copertina notiamo un’impostazione diversa dal canonico fumetto che abbiamo trovato fino ad ora in edicola.
Le tonalità sono più scure e già dallo sguardo di Nathan si preannuncia che ci sarà una bella gatta da pelare.
La storia vede Nathan coinvolto in quello che avrebbe preferito evitare a tutti i costi: il patteggiatore di un gruppo di ostaggi di un’aereo spaziale sequestrato da dei terroristi.
A complicare la vicenda sta il fatto che il nostro eroe brizzolato si trova in uno stato non di sua appartenenza.
Le ultime normative hanno infatti dato il via libera alle agenzie private di poter operare anche in nazioni estere. Ma perché proprio la sua agenzia? Tra richieste a negazioni, Nathan troverà aiuto dall’inseparabile Legs e Sigmund che da remoto cercheranno di dare una mano.
Nella seconda parte però prende il sopravvento la burocrazia, e gli intrecci narrativi, che rovinano le aspettative e rendono assai lenta la lettura.
Dopo aver parlato del ritmo posso dare indubbiamente un commento positivo ai disegni di Mortarino, con un ottimo livello di dettaglio e alcune tavole di impatto, anche se non altamente spettacolari.
Ostaggi prometteva sicuramente bene ma la delusione di quello che poteva essere un trampolino di lancio per questa storia lunga 9 mesi, è assai palpabile.
Il voto non è alto, spero in un crescendo di emozioni già a partire del prossimo albo di questo “intrigo internazionale” che ritengo poco convincente. Insufficiente.
VOTO: 5
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