New York – I casi di Coronavirus negli Usa sono saliti a oltre a 48mila, i decessi di pazienti con il virus sono 601. Lo riferisce la Cnn. La maggior parte dei casi è nella città di New York, dove si concentra il 35% del totale negli Stati Uniti. Ad allarmare sulla diffusione del contagio negli States è anche l’Oms, secondo cui gli Stati Uniti possono diventare il prossimo epicentro dell’epidemia, dove si sta assistendo a una “grande accelerazione” nel numero di casi.
E mentre la Fed, la banca centrale Usa, annuncia un quantitative easing (piano di sostegno) illimitato, il presidente Donald Trump sembra intenzionato a riaprire al più presto il Paese: “La cura non può essere peggio della malattia”, ha detto, spiegando che “dopo 15 giorni decideremo come muoverci”. Non è esclusa quindi la possibilità di un allentamento delle regole di controllo del contagio.
Trump ha spiegato come i costi economici della chiusura degli Stati Uniti sono enormi, da qui la sua fretta per riaprirli. “Più si sta fuori, più difficile è la ripresa”, ha detto. Ma anche a fronte di un’apertura in tempi record, un piano di stimoli da 2.000 miliardi di dollari è necessario. “Dobbiamo aiutare aziende come Boeing, e poi serve dare una spinta all’economia. Comunque quando ripartirà volerà”, ha aggiunto il presidente Usa.
Il presidente ha avuto anche un colloquio telefonico con il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha twittato facendo i complimenti a Trump: “Telefonata produttiva. L’ho apprezzato per l’ottimo lavoro che sta facendo per combattere il Coronavirus”. Il presidente Usa ha difeso le sue dichiarazioni relative a un lockdown breve del Paese per combattere il coronavirus e ha avvertito che tali misure potrebbero “distruggere” il Paese.
“Molte persone sono d’accordo con me”, ha detto parlando a Fox News, “il nostro Paese non è fatto per essere chiuso”. “Puoi distruggere un Paese chiudendolo”, ha aggiunto. Il presidente ha detto che a partire dalla prossima settimana “valuterà” se revocare le misure di quarantena e distanziamento sociale per rimettere l’economia in carreggiata. “Non possiamo perdere una Boeing, non possiamo perdere compagnie di questo tipo”, ha dichiarato, “se perdiamo società come queste parliamo di centinaia di migliaia, milioni di posti di lavoro”.