Niger. E’ un bluff l’ipotesi di un intervento militare della ECOWAS?
di Jalel Lahbib
Fonte: FarodiRoma www.farodiroma.it
Teoricamente dal summit speciale sulla crisi in Niger, tenutosi ad Abuja giovedì 10 agosto, sarebbe scaturita la volontà della ECOWAS di usare la forza per rimuovere la giunta militare in Niger. Secondo il comunicato letto dal presidente dell’ECOWAS Omar Touray, i leader hanno osservato che “tutti gli sforzi diplomatici compiuti dall’ECOWAS per risolvere la crisi sono stati respinti con aria di sfida dalla leadership militare della Repubblica del Niger”.
Prendendo atto che l’ordine costituzionale nella Repubblica del Niger non è stato ripristinato alla scandenza dell’ultimatum del 6 agosto, i leader dell’ECOWAS hanno ordinato “al Comitato del capo di stato maggiore della difesa di attivare immediatamente la forza di riserva dell’ECOWAS con tutti i suoi elementi”. Hanno anche ordinato “il dispiegamento della forza di riserva dell’ECOWAS per ripristinare l’ordine costituzionale nella Repubblica del Niger”.
Attenzione però questo non significa che vi sarà una imminente guerra per procura NATO in Niger.
Solo chi non conosce la mentalità truffaldina dei Capi di Stato della Comunità Economica dell’Africa Occidentale, ha interpretato una volontà che al momento non esiste.
Dichiarando che l’obiettivo della ECOWAS è di “tracciare collettivamente un percorso sostenibile verso una pace, stabilità e prosperità durature in Niger”, il presidente della Nigeria, Ahmed Bola Tinubu, afferma ufficialmente che “E’ FONDAMENTALE DARE LA PRIORITA’ AI NEGOZIATI DIPLOMATICI E AL DIALOGO COME FONDAMENTO DEL NOSTRO APPROCCIO”.
Il Presidente Tinubu ha sottolineato che si deve “coinvolgere tutte le parti implicite, inclusi i golpisti, in discussioni serie per convincerle a cedere il potere e restaurare il presidente Bazoum. È nostro dovere esaurire tutte le vie di impegno per garantire un rapido ritorno al governo costituzionale in Niger”. Tradotto in parole povere i Capi di Stato ECOWAS non vogliono combattere una guerra per conto della NATO, nonostante che Parigi e Washington stiano esercitando pressioni sull’ECOWAS affinché intervenga militarmente il prima possibile.
Per controbilanciare il nulla di fatto del summit straordinario ECOWAS e sorreggere la narrativa occidentale, Parigi è ricorsa al suo uomo di fiducia (odiatissimo nel suo Paese) il Presidente ivoriano Alassane Ouattara che ha dichiarato di fatto l’imminente attacco al Niger. I media occidentali sono cascati nel tranello e parlano ad alta voce del tanto atteso intervento militare.
Distorgendo la realtà per conformarla alla loro narrazione propagandista, vari media europei hanno affermato che la notizia data (a titolo personale) da Ouattara dell’approvazione dell’intervento armato in Niger della ECOWAS è ufficiale, e prevedono un lungo conflitto nel Sahel.
Chi è Alassane Dramane Ouattara? E’ un personaggio credibile? Assolutamente no
Ex economista ed ex primo ministro (1990 – 1993) abbracciò la rivolta armata tentando nel 2002 un colpo di Stato usando mercenari provenienti dalla Burkina Faso con supporto logistico francese. Fallito il golpe diventò un Signore della Guerra mettendosi a capo dall’Alleanza del Nord un gruppo ribelle del nord della Costa d’Avorio dando il via alla prima guerra civile ivoriana, sempre con supporto francese.
Sconfitto si rifugia a Parigi per rivenire in Patria grazie al processo di riconciliazione nazionale avviato dal Presidente (nazionalista e avverso alla Francia) Laurent Gbagbo. Partecipa alle elezioni del dicembre 2010 dove Gbagbo ottiene la vittoria con il 38% dei voti (Ouattara: 32,1%). Su consiglio di Parigi non accetta l’esito del voto e riprende la lotta armata, avviando la seconda guerra civile ivoriana. Verso marzo i suoi miliziani sono quasi sconfitti dall’esercito regolare. La Francia interviene militarmente e riesce a mettere alla Presidenza il suo uomo, arrestando Gbagbo e facendolo processare presso la CPI.
Per controllare Ouattara la Francia usa la moglie: Dominique Claudine Nouvian (imprenditrice francese vicino a Sarkozy e ora a Macron) che di fatto guida la Costa d’Avorio dietro le quinte utilizzando come marionetta suo marito. L’ex presidente Laurent Gbagbo deposto manus militari dai francesi fu accusato di ogni sorta di crimini contro l’umanità. Rimarrà in carcere per 10 anni fino alla assoluzione con formula piena della Camera d’Appello della CPI dopo aver constatato che le accuse erano infondante.
Per fortuna per le popolazioni dell’Africa Occidentale la realtà è ben diversa da quella descritta dai media occidentali.
Certo, i “bianchi” stanno facendo pressioni inaudite per far combattere ai “negri” una guerra fratricida ma le condizioni per un conflitto per procura NATO non ci sono. Senegal è nel caos sociale più assoluto, in Costa d’Avorio non si attende che questa occasione per sbarazzarsi della “marionetta ivoriana” e della mogliettina francese.
La Nigeria (unico Paese in possesso di una sufficiente capacità militare) oltre ad avere serie problematiche politiche, sociali, due ribellioni secessioniste (Biafra e Delta del Niger) e il terrorismo islamico di Boko Haram, ha importanti tribù nelle regioni settentrionali che risiedono anche in Niger. Un eventuale intervento armato potrebbe fomentare malcontento e ribellioni tribali all’interno della Nigeria.
Tutte queste tribù frontaliere hanno già chiarito pubblicamente che si opporranno con tutti i mezzi (compreso ribellione armata) ad una eventuale guerra contro il Niger.
L’ECOWAS Standby Force (ESF) è una forza militare dei Paesi della ECOWAS coerente con il capitolo VIII della Carta delle Nazioni Unite che prevede accordi regionali di pace e sicurezza. Una base giuridica PARZIALE è data dall’articolo 21 del protocollo ECOWAS relativo al meccanismo per la prevenzione, la gestione, la risoluzione, il mantenimento della pace e la sicurezza dei conflitti del dicembre 1999.Il quartier generale (HQ) sia dell’ESF che dell’ESFTF si trova ad Abuja, in Nigeria.
La forza è composta teoricamente da 6.500 uomini male addestrati e male pagati. In realtà la ESF non conta più di 2.500 soldati che dispongono di qualche raro carrarmato e sono totalmente privi di copertura aerea e logistica, solitamente assicurate da francesi e americani. La ESF nel conflitto in Mali ha registrato clamorosi insucessi militari dimostrandosi incapace di impedire l’escalation della violenza nel Paese nonostante il supporto logistico e copertura aerea fornita dall’esercito francese.
Secondo il commento dell’esperto militare Alexander Sharkovsky per The Absatz, l’alleanza probabilmente lotterà per accumulare forze sufficienti per intraprendere qualsiasi azione significativa. “Varie stime suggeriscono che i paesi dell’ECOWAS hanno la capacità di assemblare ed equipaggiare completamente un contingente militare compreso tra quattro e cinquemila persone. Questa forza è certamente inadeguata per un’invasione su vasta scala”, ha affermato.
Alexander Sharkovsky ha sottolineato che all’interno dell’alleanza, vi sono divergenze.
Sui 15 Paesi membri della ECOWAS solo 3 (Costa d’Avorio, Nigeria, Senegal) sarebbero (teoricamente) disposti a combattere per la NATO. Altri 3 Paesi hanno chiarito che difenderanno militarmente il Niger (Burkina Faso, Guinea Conakry e Mali) mentre gli alti si defilano. Due giorni fa i media dell’Africa Occidentale riferivano le dichiarazioni di un alto ufficiale militare della ECOWAS: “Ci vorranno almeno 6 mesi per preparare una forza regionale capace di sostenere con successo un’invasione”.
La possibilità di invadere il Niger rimane remota se la NATO non riesce a inviare truppe a sostegno dell’ECOWAS. Al contrario, se l’Alleanza Nord Atlantica decidesse di schierare un contingente militare in Africa, potrebbe incitare un conflitto prolungato e sanguinoso dagli esiti incerti. Inoltre la NATO dovrebbe affrontare una serie di rivolte popolari proprio all’interno dei 3 paesi africani che sono il perno della sua strategia militare.
A Parigi e a Washington stanno lentamente comprendendo che il Niger non sarà una passeggiata come in Libia. Ironia della sorte entrambi i governi libici si sono dichiarati contrari ad un intervento armato della ECOWAS
Niger. E’ un bluff l’ipotesi di un intervento militare della ECOWAS? (Jalel Lahbib)
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