Noi e il turismo

TURISMO

Noi e il turismo

In un certo periodo fra le persone colte del continente nacque il concetto di turismo.

Il fenomeno iniziò dal XVIII secolo o se vogliamo essere precisi alla fine del Seicento

In principio riguardava i giovani della nobiltà inglese che per allargare i propri orizzonti visitano il continente europeo. In seguito, anche se questo viaggio rimase un fenomeno di élite, interessò una folla di intellettuali di ogni nazione. La parola turismo infatti deriva dal vocabolo francese tour che significava giro, nel senso di viaggio.

Il Grand Tour ormai allude quasi esclusivamente al viaggio nella penisola perché il concetto di Italia per il mondo esisteva da sempre e andava dalla Lombardia alla Sicilia ancor prima che sorgessero gli ideali risorgimentali Lo stesso Leopardi parla del carattere degli italiani come fosse una realtà antropologica e geopolitica scontata e conosciuta da tutte le persone alfabetizzate. Infatti poeti, scrittori ed ogni uomo, intellettuale o artista che fosse, non poteva dirsi in possesso di una vera cultura se avesse ignorato i tesori italiani. Stendhal per l’Italia ebbe la funzione che Pausania ebbe per la Grecia antica dopo che scrisse il suo libro “Viaggio in Italia”, parafrasando l’antico testo intitolato ”Viaggio in Grecia”.

La visita generalmente inizia con quelli che erano stati i liberi comuni del centro nord

Attirava l’attenzione soprattutto il Rinascimento e affascinano le rovine romantiche della romanità classica. Era ancora presente l’idea di una grandiosa civiltà scomparsa come fosse stata Atlantide, realtà di cui rimangono vestigia affioranti dal terreno come antichi fantasmi o anche giganteschi acquedotti che corrono nei pressi di greggi al pascolo.

Venezia Firenze e Roma erano tra le mete obbligate ma non le uniche infatti il Grand Tour poteva durare anche qualche anno

Il viaggio proseguiva fino alla Magna Grecia. Nei borghi della Calabria, ad esempio, erano spesso i baroni del luogo a fare da Cicerone. Erano i sacerdoti della cultura locale. Ospitavano l’erudito straniero nelle proprie dimore avite. I nobili spesso erano gli unici a conoscere profondamente la storia antica del posto che era spesso la storia dei propri avi ed erano muniti generalmente anche di una nutrita biblioteca documentaria della storia locale.

Spesso i “turisti” erano ospitati dietro lettere di presentazione a nobili e gentiluomini del posto

La nostra storia appariva agli autentici uomini di cultura, quasi una meravigliosa magia di un’altra dimensione. I visitatori non erano tutti al livello del Mommsen, ma fra loro erano annoverati anche Goethe, Nietzsche e tutta una serie di personaggi che hanno fatto la cultura degli ultimi secoli. l’Italia esisteva da sempre nella mente di tutte le persone di cultura, che fossero italiane o straniere, come esisteva la Grecia anche se l’Ellade era ancora priva dell’indipendenza politica. l’Italia per tutti i visitatori era un mito incarnato.

Le radici della romanità, della Cristianità, del Rinascimento, il concetto stesso di bellezza, erano tutte concentrate in un unico territorio

Attraversando la nostra penisola ogni uomo del Grand Tour  aveva l’impressione di attraversare la storia dell’umanità.

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