Non è oro tutto quel che luccica

“Parcheggio Facile” oppure guadagno facile?

Non è oro tutto quel che luccica

L’amministrazione comunale presenta il progetto come un passo avanti per una città più vivibile, ma analizzando i costi, la reale soddisfazione della cittadinanza e gli effetti collaterali dell’iniziativa, emergono diversi dubbi e sospetti sull’effettiva utilità della proposta “Parcheggio Facile”.

Sebbene venga presentato come un beneficio per i cittadini, il piano potrebbe celare almeno qualche sospetto di beneficio economico per il Comune e per Firenze Parcheggi

Guardando bene, il sistema dei parcheggi di struttura (ovvero quelli più grandi e situati ai margini della città, destinati a tutti gli utenti) è gestito da una società partecipata. L’incremento dell’utilizzo di questi posteggi si traduce quindi in maggiori introiti per il Comune stesso e per l’azienda coinvolta, e già qui si nota un piccolo conflitto di interessi nella proposta.

Inoltre, la riduzione dei biglietti cartacei a favore dell’App Bmove potrebbe favorire un sistema di pagamento che permette una gestione più controllata delle tariffe, con possibili aumenti futuri meno evidenti all’utenza

Prendendo comunque per buona la notizia, almeno inizialmente i prezzi risulteranno ridotti rispetto a quelli attuali, anche se la tariffa di 1 euro l’ora fino a mezzanotte rappresenta comunque un costo significativo per chi lavora o frequenta abitualmente il centro. Una cena fuori può arrivare a costare fino a 6 euro solo di parcheggio, cifra che potrebbe scoraggiare una parte della popolazione meno abbiente, penalizzando le attività economiche del centro storico e contribuendo a creare, una volta di più, un ghetto turistico. Il rischio è quello di incentivare l’overtourism, salvo poi lamentarsene e vietare le keybox.

E i residenti?

Siamo sicuri che i pochi coraggiosi residenti del centro storico beneficeranno davvero delle agevolazioni presentate? Infatti, i posti auto in più saranno solo 300 nella zona della Fortezza, del tutto insufficienti rispetto al numero di abitanti, anche se questi ultimi sono ormai avviati all’estinzione. Inoltre, i parcheggi di struttura restano a pagamento anche per loro, il che non risolve realmente il problema della mancanza di sosta gratuita.

La maggior parte di questi posteggi si trova ai limiti del centro storico, e il sospetto, mal celato è che l’amministrazione comunale voglia progressivamente creare un’area pedonale che si estenda da Santa Croce a Santa Maria Novella e da Palazzo Pitti a Piazza San Marco. A questo punto, vista la reale circolazione cittadina, sarebbe quasi auspicabile

Togliere tutte le auto e motorini in quest’ area H24 effettivamente restituirebbe Firenze ad un’ immagine più vera di ciò che era in passato, ma bisogna pensare anche a chi bontà sua è costretto a spostarsi in centro magari per recarsi all’ ospedale di Santa Maria Nuova e non cammina bene perché anziano o con problemi di salute, oppure anche banalmente a quei pochi residenti non più giovani che hanno comunque diritto a potersi spostare liberamente.

Ci sono poi i commercianti e i lavoratori del centro potrebbero risentire negativamente della misura, magari non nell’ immediato ma in prospettiva, se l’ intenzione di ridurre e portare a zero progressivamente la presenza e possibilità di accesso con scooter e bici in centro ne subiranno appunto i danni soprattutto coloro che fino ad oggi raggiungevano certe zone liberamente in motorino ad esempio

Il problema è reso ancora più evidente se si considera che non molti anni fa un sindaco eletto si dichiarava “amico dei motorini”. Se il fine ultimo sarà trasformare Firenze dentro le vecchie mura in un’enorme isola pedonale, e già ci siamo molto vicini, allora le misure che mirano a rendere il parcheggio a pagamento anche in orari serali potrebbero diventare un problema serio.

Chi lavora in bar, ristoranti o negozi dovrà affrontare spese aggiuntive senza contropartite, non potendo più raggiungere il luogo di lavoro con mezzi propri come scooter o bici elettriche, anche perché gradualmente spariranno i parcheggi dedicati a questi mezzi

Diciamolo chiaramente: spesso i parcheggi per scooter e bici sono selvaggi, ma restano comunque indispensabili per molti lavoratori del centro storico.

Il problema del trasporto pubblico
Questi lavoratori, bontà loro, non si sono ancora assoggettati alla visione della Tramvia come unico servizio cittadino. Un sistema di trasporto concepito dall’amministrazione quasi come un carro bestiame, dove i passeggeri sono costretti, in molte fasce orarie, a stare stipati come sardine in scatola. Salvo poi vantarsi del record di passeggeri, un numero che potrà essere incrementato solo togliendo i parcheggi in centro.

Chi non risiede nel centro storico e deve raggiungerlo per necessità (assistenza a familiari, visite mediche o lavoro) sarà costretto a pagare per la sosta, riducendo così l’accessibilità della città

Le agevolazioni sono davvero per tutti?
Stando al piano presentato dalla sindaca Funaro e dall’assessore Giorgio, le agevolazioni riguardano solo la fascia oraria 18:00-24:00, escludendo chi ha esigenze di parcheggio in altre fasce orarie. Chi lavora nel centro storico di mattina o pomeriggio continuerà a pagare tariffe elevate, senza alcuna agevolazione.

Probabilmente continuerà ad utilizzare scooter, bici e monopattini, almeno finché non verranno ridotte ulteriormente le zone di parcheggio e aumentate le aree pedonali

Per i residenti nelle aree interessate dai cantieri della tramvia, i parcheggi gratuiti saranno disponibili solo dalle 19 alle 8. Questo significa che chi torna a casa prima dovrà comunque cercare parcheggio altrove o pagare. Inoltre, il sistema della “lista bianca” per l’accesso potrebbe risultare burocraticamente complesso e poco flessibile.

Una tendenza pericolosa
Queste misure si spiegano solo se inserite in una politica più ampia di progressiva eliminazione della sosta su strada nel centro storico, una tendenza che in molte città ha portato alla gentrificazione. Questo processo comporta la sostituzione dei residenti storici con fasce di popolazione più abbienti. Ma per Firenze non è una novità: ormai è evidente che risiedere in centro sia un lusso per pochi, salvo chi vive in quartieri come via Palazzuolo, dove chi vi abita non ha necessità di spostarsi molto per raggiungere i luoghi di “lavoro”

Rendere il centro più accessibile solo a chi può permettersi di pagare il parcheggio potrebbe portare, nel lungo termine, alla trasformazione dell’area in una zona sempre più turistica, lontana dalla vita quotidiana dei cittadini. Di fatto, il rischio è che il centro storico diventi un luogo sempre meno frequentato dagli abitanti stessi, salvo chi è costretto a recarsi lì per lavoro, finendo per disinnamorarsi della propria città a causa delle difficoltà di accesso quotidiane.

Da tempo si discute del problema dell’overtourism, ma evidentemente o non si ha ben chiaro cosa sia, oppure lo si vuole incentivare, magari inconsapevolmente

In conclusione

Il piano “Parcheggio Facile” viene presentato come un vantaggio per i cittadini, ma dietro agli slogan di sostenibilità e alle agevolazioni limitate c’è il sospetto che, ancora una volta, si tratti di una misura più utile al bilancio comunale e a Firenze Parcheggi che alla reale vivibilità della città.

Inutile ricordare che Firenze Parcheggi è una società partecipata dal Comune.

Un suggerimento, quindi, a chi lavora in centro storico o ancora vi abita e fino ad oggi ha continuato a utilizzare scooter e bici: munitevi di scarpe comode e allenatevi a stare in ambienti stretti, umidi e caldi

E, soprattutto, esercitatevi a tenere sempre sotto controllo portafoglio e biglietti o abbonamento del tram.

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