Il Ministro per la Protezione civile Nello Musumeci non le manda a dire dietro.
Incontro a Campi Bisenzio
Nell’incontro di ieri presso Campi Bisenzio, insieme al capo della Protezione Civile Curcio e alle autorità locali, dal sindaco Tagliaferri al commissario Giani, dal sindaco metropolitano Nardella, al sindaco Biffoni e all’Assessore Monia Monni, il ministro è andato giù duro, smascherando le responsabilità – quantomeno parziali – per i terribili fatti che hanno colpito la Toscana in questi giorni.
Non è solo il cambiamento climatico
Non è solo il cambiamento climatico il responsabile delle alluvioni degli scorsi giorni che hanno funestato il territorio e distrutto le abitazioni e le vite di migliaia di persone.
Certamente si è trattato di un evento anomalo quello che, nella notte fra giovedì 2 e venerdì 3 Novembre, ha fatto esondare fiumi e torrenti, ma ad aggravare in modo decisivo le conseguenze della tempesta Ciaran, è stata l’incuria con cui viene gestito il territorio da settant’anni a questa parte.
Dunque, precise responsabilità umane, anzi, politiche, denuncia il Ministro.
D’altra parte, sono ormai decenni che il clima sta cambiando ed episodi come quello avvenuto in Toscana, per quanto abnormi, sono sempre meno rari. Mentre invece la pianificazione e la gestione del territorio sono rimaste ancorate a schemi vecchi e “ordinari”.
Toscana anno zero
In Italia la prevenzione è all’anno zero, la Toscana è all’anno zero – dichiara il ministro, mettendo il dito in una tragica piaga che purtroppo da più parti viene denunciata da anni, invano.
Piogge di soldi – amaro gioco di parole – piovuti sui Comuni della Piana, che non si sono tradotte in tempestive opere di riqualificazione idrogeologica del territorio. Perchè?
Ci sono progetti già finanziati da anni, ma non ancora messi a terra. Nella zona di Campi Bisenzio erano iniziati da poco i lavori di consolidamento di alcuni argini, ma evidentemente si tratta di interventi tardivi. Perchè?
Le responsabilità politiche
A nulla servono le prese di posizioni strumentali del PD e la finta irritazione per le parole del ministro: la verità è quella che ha enunciato impietosamente Musumeci. Chi da decenni governa questi territori, ha delle responsabilità politiche enormi, di cui prima o poi dovrà rispondere almeno politicamente. A livello giudiziario non si sa perché, a differenza di altre Procure che hanno aperto fascicoli penali, quella di Firenze al momento sembra ancora in attesa.
Manca la cultura della prevenzione e si suole correre ai ripari quando i buoni sono già scappati dalla stalla, quando ormai il danno è fatto, quando le vite delle persone sono già state rovinate.
La disamina puntuale di quello che è avvenuto in Toscana non lascia spazio a dubbi. I corsi d’acqua sono stati tombati e poi straripati, non sono stati consolidati, alcuni fiumi e torrenti sono stati canalizzati riducendo la sezione idraulica e ingessando i corsi d’acqua.
Le responsabilità amministrative
A ciò aggiungasi la eccessiva edificazione di immobili, anche nei pressi degli argini che ha determinato ulteriori danni. Si badi bene, non immobili abusivi, ma perfettamente legittimi.
Ciò significa che le amministrazioni si sono prese la responsabilità di emanare licenze edilizie in aree poco sicure. Perchè? Ne risponderanno? Di questo si dovrà parlare, prima o poi. E lo spunto del ministro ieri è stato decisivo, ben lungi da essere mera polemica politica, le sue parole fotografano una situazione allarmante e per tanto tempo ignorata.
Servono risorse…
A Campi Bisenzio, circa tremila edifici privati colpiti dall’alluvione, con settemila cantine completamente allagate e trentamila famiglie coinvolte. E a questo bisogna aggiungere anche i danni negli altri comuni. A Prato, se possibile, la situazione è ancora più disastrosa. Ora servono risorse per consentire al territorio di recuperare un po’ di normalità e garantire la ripresa delle attività commerciali e delle imprese, motore primario dell’economia della zona.
Il governo dovrà fare la sua parte, ma anche le amministrazioni locali, regionale e comunali, dovranno intervenire per fare in modo che il prezzo di tante inadempienze e superficialità non venga pagato dai cittadini.
Servono tante risorse e in breve tempo, senza che le lungaggini burocratiche rallentino i ristori. Questo dobbiamo ai cittadini toscani colpiti. La politica faccia finalmente la sua parte e chi non è in grado, faccia un passo indietro!!!
Dum Romae loquitur Sanguntum expugnatur!
Intanto a Campi
Intanto a Campi Bisenzio ancora si piange. Una città quasi fantasma che sta tentando di tornare alla normalità, con molte difficoltà. Difficoltà in parte dovute al ritardo con cui sono arrivati i soccorsi, ad attività di messa in pristino del territorio demandato esclusivamente ai volontari per giorni e giorni, senza che vi fosse una reale catena di comando.
Per fortuna da qualche giorno le attività di sgombero delle strade dai rifiuti hanno subito una accelerazione, ma la paura, la rabbia e la disperazione non si sono attenuate.
Istituzioni…. muovetevi!
Attendiamo, dunque, con poca fiducia che chi di dovere si svegli e se non è stata in grado di prevenire il disastro, per lo meno lo affronti con un minimo di dignità. Quella stessa dignità che stanno dimostrando ogni giorni i cittadini toscani.
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