Oggi nel mondo occidentale stiamo vivendo un vero e proprio deficit di pluralismo informativo. Mi ritengo un lettore abbastanza vivace che ama spesso comprare quotidiani differenti, per farsi un’opinione tra le varie sensibilità.
Ma in questa fase storica comprare un giornale, equivale praticamente a comprarli tutti. Pochissime eccezioni che danno onore a Travaglio e Belpietro.
Io non discuto le ragioni del popolo ucraino e le ragioni dell’occidente, ma sicuramente discuto l’impossibilità di avere un sereno confronto. Come è nella migliore tradizione occidentale.
Oggi tutti sono solo ed esclusivamente allineati per la stragrande maggioranza su posizioni che sfiorano quasi la russofobia. È ben diverso questo dal condannare o meno un intervento militare a danno di uno stato sovrano.
Putin come Bush o Blair
Oggi addirittura sentiamo la maggior parte degli organi di informazione sostenere l’idea per cui Putin debba essere oggetto di un mandato di cattura internazionale. Si aprirebbe un precedente estremamente interessante. Perché a questo, vista la non presenza di armi di distruzione di massa, dovrebbero essere spiccati anche mandati di cattura per George Bush junior e Tony Blair.
Se il ricorso alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali deve essere condannato, ciò deve venire in assoluto. Visto che l’Afghanistan è stato criminalmente restituito ai talebani, a questo punto qualche giudice potrebbe pensare di mettere le manette a qualche altro presidente americano.
Ci rendiamo conto che questo è insostenibile dal punto di vista diplomatico? Che qui si imbocca la pericolosa direzione di soffiare costantemente sul fuoco e di provocare un qualche incidente di frontiera che può innescare una reazione incontrollata? Ma vogliamo davvero la guerra nucleare?
Noi occidentali ci vantiamo tanto, ed anche giustamente, di essere la terra dei lumi. Non potremmo in questa fase recuperare la ragione e capire che la soluzione diplomatica è l’unica che può scongiurare una catastrofe per l’umanità? Che la pace è l’unica prospettiva per salvare le vite degli ucraini?
E soprattutto che una propaganda aggressiva di massa, ed un continuare a gettare benzina su una situazione sempre più incandescente non porta alcun vantaggio, anzi complica di molto le cose, per andare nella giusta direzione?
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